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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve il saluto della cittadinanza, Teramo, 10 febbraio 2020. Ad attendere il presidente, in piazza, tanti cittadini e diverse delegazioni di studenti delle scuole del territorio. Mattarella, appena arrivato in piazza Martiri, ha salutato gli studenti, stringendo mani e ricevendo in dono alcuni lavori da loro realizzati.
ANSA/ UFFICIO STAMPA QUIRINALE – FRANCESCO AMMENDOLA
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve il saluto della cittadinanza, Teramo, 10 febbraio 2020. Ad attendere il presidente, in piazza, tanti cittadini e diverse delegazioni di studenti delle scuole del territorio. Mattarella, appena arrivato in piazza Martiri, ha salutato gli studenti, stringendo mani e ricevendo in dono alcuni lavori da loro realizzati. ANSA/ UFFICIO STAMPA QUIRINALE – FRANCESCO AMMENDOLA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Mattarella parla delle foibe e da sinistra piovono insulti: “Sei più bravo quando taci”

Politica - di Redazione - 10 Febbraio 2020 - AGGIORNATO 11 Febbraio 2020 alle 11:12

Mattarella parla delle foibe come “sciagura nazionale”. E lancia un monito contro il negazionismo ormai non più strisciante che macchia il ricordo collettivo di quella tragedia. E cosa accade? A sinistra scoprono che l’odio alberga anche dalle loro parti. Nel blog “La camicia rossa” di Leonardo Cecchi sull’Espresso si può leggere una raccolta degli insulti e delle critiche becere che sono state rivolte al presidente della Repubblica. “Sei più bravo quando taci”, “Democristiano, stai zitto”, “Ti mancano le basi”, “Vai a dormire”, “Vaffan**o, i problemi sono altri”.

Si tratta certamente di rigurgiti rancorosi di una minoranza, che però non trovano adeguato spazio. Quasi si trattasse di una parentesi da far passare sotto silenzio. Con onestà intellettuale il blogger dell’Espresso li sottolinea invece. E li stigmatizza. Prendendo atto che l’odio è trasversale, è un umor nero che contagia tutte le parti politiche e che trova spazio soprattutto sui social.

Scrive Cecchi: “E quindi chi ieri, proprio ieri, si spellava le mani per i suoi bellissimi discorsi contro l’odio, chi si è alzato in piedi sentendolo parlare di dialogo e non di scontro, oggi prende quello stesso odio e lo riversa su di lui. Con una cattiveria inaudita. Facendosi uscire dalla bocca parole oscene. Fa dunque davvero riflettere notare che la virulenza dell’aggressione verbale sui social sta divenendo, in Italia, un male diffuso”.

Un male che impedisce una memoria serena e condivisa. E abbatte ogni barriera ideologica giungendo ad avvelenare ogni parte del Paese. Conclude Cecchi: “Ma a chi, anche adesso, sta insultando Sergio Mattarella, un ammonimento. A voi, voi che ne acclamavate la figura fino a quando vi ha fatto comodo, diciamo solo una cosa: vergognatevi. Siete, senza dubbio alcuno, addirittura peggiori di quelli che l’odio lo hanno sistematizzato. Perché vi dimostrate ipocriti comportandovi peggio di loro”.

C’è chi non tollera quindi che la figura del presidente della Repubblica sia super partes. Bene la presa d’atto dell’Espresso. Si attende ora analoga illuminazione anche in tutta quell’area di sinistra che della lotta all’odio ha fatto un cardine della propria azione politica.

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Ci sono 2 commenti

  1. Carlo Cervini ha detto:

    I sinistri fanno veramente ribrezzo……………..sono talmente protervi e infami che negano anche il giorno e la notte, purtroppo hanno pervaso e dirigono in ogni angolo questo disgraziato Paese.

  2. Giuseppe Forconi ha detto:

    Povera Italia, che gente strana, ma sono italiani oppure delle evacuazioni togliattiane ? Di colpo danno addosso al Presidente, cioe’ dipende se fa comodo a loro quando parla oppure no.
    Ma in sostanza …. quanti Rossi ci sono in Italia ? Tanto per capire se vale la pena andare a votare oppure no.
    Ma ancora non e’ stato trovato un siero per questa povera gente che vive infettata da questo incontrollabile virus ?

di Redazione - 10 Febbraio 2020