Medico sedava i malati in ospedale e li molestava sessualmente: quaranta le vittime
Una gravissima vicenda riportata dal sito online 7Colli.it. Tutto è accaduto all’ospedale di Tivoli. La polizia ha arrestato un medico gastroenterologo a Roma. A portare avanti le indagini fino a chiarire tutti i dettagli sono stati gli uomini del commissariato della città tiburtina. L’accusa: reati di violenza sessuale. Allucinante, perché la violenza – a quanto risulta dall’inchiesta – era ai danni di pazienti di sesso maschile sotto sedazione per esami clinici specialistici.
Gli investigatori hanno scoperto il vergognoso trattamento dopo una serie di indagini approfondite. A coordinare gli agenti erano la dirigente del commissariato Paola Di Corpo. Il sindacato Mosap ha espresso grande soddisfazione per i risultati.
Il medico sedava i malati per molestarli sessualmente
«Il medico», si legge su 7Colli.it, «esternava con una certa continuità una sua deviazione sessuale in ambito lavorativo. Stando a quel che hanno accertato gli inquirenti, il medico somministrava ai pazienti maschili sedativi in dosi leggermente superiori a quelle previste». In questo modo attuava «pratiche masturbatorie attive e passive».
La polizia ha collocato telecamere nelle stanze “risveglio” ed “esami”. In questo modo ha voluto accertare la fondatezza delle segnalazioni ricevute sul caso. Le vittime di reati sarebbero ben quaranta.
Almeno quaranta le vittime delle molestie
«La notizia dell’arresto è stata diffusa dal procuratore Menditto: «Il gip ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine a numerosi episodi di violenza sessuale». Cioè, «toccamenti di parti intime, nei confronti di pazienti maschi mentre erano sottoposti a sedazione parziale».
Le indagini hanno consentito di individuare le vittime: e a quanto si è appreso gli inquirenti hanno già ascoltato i nei giorni scorsi. «Il magistrato – si legge ancora su 7Colli.it, «ha voluto riconoscere la professionalità e l’abnegazione del personale della Polizia di Stato. Il commissariato ha acquisito d’iniziativa la notizia di reato e ha svolto approfondite indagini consentendo di interrompere l’attività criminosa». Per il medico il Gip ha preferito decidere la misura cautelare degli arresti domiciliari.