Paura del virus nelle scuole. Ma la circolare del ministero non dà indicazioni precise
Paura del virus nelle scuole, si diffonde il timore del contagio e i presidi chiedono lumi al governo. “Diramare al più presto delle indicazioni precise affinché le scuole adottino comportamenti corretti e omogenei su tutto il territorio nazionale. E, al contempo, rassicurino le famiglie e il personale tutto”. E’ la richiesta del Presidente dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che oggi ha inviato una lettera alla ministra della Scuola Azzolina. Nella lettera si chiedono indicazioni su come le scuole debbano fronteggiare il rischio di contagio da coronavirus.
Paura del virus, le scuole senza istruzioni precise
“In queste ore – si legge nella lettera – stiamo ricevendo da dirigenti scolastici, docenti e genitori numerose richieste di istruzioni su come le scuole debbano comportarsi. In particolare, ci sono alcuni casi di alunni/studenti che si sono recati in Cina di recente e questo sta alimentando l’insorgenza di timori diffusi. Le chiedo pertanto di diramare al più presto delle indicazioni precise affinché le scuole adottino comportamenti corretti”.
La paura del contagio coinvolge in particolare le scuole di Roma. Sulla chat dei capi di istituto di Roma e Lazio continuano ad messaggi allarmistici. «Si sono rivolti a me tanti presidi che non sanno cosa rispondere ai genitori in apprensione, nella Capitale il mondo della scuola è in fibrillazione». Lo afferma Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola del Lazio.
“In diverse scuole (elementari, medie e superiori) – prosegue Rusconi – abbiamo ragazzini cinesi che sono tornati dalla Cina in questi giorni anche per partecipare al Capodanno, poi annullato, e questo genera apprensione nelle famiglie. Il punto è che nessuno ci ha detto come muoverci. Cioè, al di là delle indicazioni di tipo profilattico diffuse dagli organi sanitari, che in verità servono a poco (lavatevi le mani, evitati contatti di troppo etc.), e al di là del constatare visitandolo a Fiumicino se un bambino abbia o meno la febbre, l’incubazione del virus è di 14 giorni. Quindi ci possono essere ragazzi pure tornati a scuola senza alcun sintomo, ma che poi non è escluso possano maturare questa forma di malattia. Alcuni papà e mamme ci hanno chiesto perfino di non riammetterli a scuola i bambini e ragazzi rientrati dalla Cina, ma non possiamo prenderci assolutamente questa responsabilità. Il certificato medico, tra l’altro, dall’anno scorso, non è nemmeno più previsto…”.
Paura del virus, la circolare del ministero della Salute
Il ministero della Salute ha proprio in queste ore diramato un circolare che però rimane molto sul vago: vi si legge che non vanno adottate misure specifiche ma solo quelle che comunemente vengono prese per le normali infezioni delle vie respiratorie. In particolare si invitano i docenti a vigilare sui comportamenti a rischio di studenti e bambini. Si sconsigliano infine i viaggi di studenti e docenti nelle zone più colpite dall’epidemia.
Con il ministro che si ritrovano sara’ difficile avere istruzioni precise.