Prescrizione, bocciato il lodo Annibali. Italia Viva vota con le opposizioni. Insulti alla deputata sui social
Prescrizione, bocciato il lodo Annibali. E Italia Viva vota con le opposizioni. Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno da poco votato no all’emendamento di Italia Viva che rinvia di un anno la riforma Bonafede sulla prescrizione (il lodo Annibali appunto). Il risultato finale è di 49 a 40.
Prescrizione, Italia Viva vota con le opposizioni
Italia Viva ha votato a favore del lodo insieme alle opposizioni, ovvero Forza Italia, Lega e Fdi. Si è espressa per il no all’emendamento la maggioranza. Il governo aveva dato parere negativo.
I renziani lamentano inoltre gli attacchi subìti da Lucia Annibali sulla sua pagina Fb. Ne ha parlato il deputato di IV Michele Anzaldi: “Insulti e minacce a Lucia Annibali sulla sua pagina facebook, per la proposta che porta il suo nome di rinvio dello stop alla prescrizione, sono indecenti e gravissimi. La Polizia postale intervenga subito per identificare i responsabili. Serve una risposta esemplare per rapidità e durezza. Mi auguro che due donne come il ministro dell’Interno e il capo della Polizia postale valutino l’importanza di intervenire subito”.
Matteo Renzi, una vergogna gli attacchi a Lucia Annibali
Anche Matteo Renzi sui social aveva denunciato gli haters che se la sono presa con la Annibali. “Attaccare Lucia Annibali per la violenza che le hanno fatto è una vergogna senza fine. SCHIFO! Al fianco di Lucia Annibali tutti insieme: spero che tutti – anche quelli non d’accordo con lei sulla prescrizione– siano a fianco di Lucia, del suo dolore, della sua intelligenza”. Da ricordare che Lucia Annibali nel 2013 fu sfregiata con l’acido da due uomini mandati dal suo fidanzato Luca Varani.
La Annibali aveva difeso la sua proposta nei giorni scorsi giudicandola di buon senso: “Rinviamo tutto di un anno – aveva detto la deputata di IV – e se siamo capaci lavoriamo per migliorare la riforma Bonafede” anche perché “noi non vogliamo far cadere il governo, non è questione di bandierine ma di principio. Vogliamo ragionare sul merito. Questa legge è tutta sbagliata”.