Ricerca, cuore “corazzato” contro l’infarto da un vecchio farmaco non invasivo

20 Feb 2020 18:28 - di Redazione
cuore

Per “corazzare” il cuore e proteggerlo da infarto e scompenso cardiaco, senza ricorrere a terapie invasive, potrebbe bastare una pillola. Per l’esattezza un farmaco anti-aggregante orale, il Ticagrelor. È già in commercio, e andrebbe somministrato con modalità diverse rispetto a quelle comunemente usate, con il vantaggio di limitare eventuali effetti collaterali come sanguinamenti e difficoltà respiratorie. Questo, in sintesi, il risultato di uno studio di “riposizionamento” di questo farmaco per i pazienti a rischio. A condurre la ricerca, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con la Fondazione Toscana G. Monasterio e il Cardiocentro Ticino di Lugano. È stata la rivista Scientific Reports a pubblicare i risultati dopo che i dati preliminari avevano incuriosito la comunità scientifica in occasione del Congresso internazionale dell’American Heart Association.

Il cuore protetto dal Ticagrelor

Il Ticagrelor ha rivelato di mediare un nuovo meccanismo di protezione del cuore. Il farmaco è stato in grado di attivare le cellule progenitrici isolate da cuore umano. Ha dimostrato di poterne promuovere la proliferazione e di favorirne il rilascio di erosomi. Questi ultimi sono le più piccole vescicole extracellulari conosciute, capaci di rendere cellule cardiache (cardiomiociti) più resistenti alla morte programmata da carenza cronica di ossigeno. Si tratta di un danno presente nelle persone che presentano un albero coronarico malato, incapace di irrorare il tessuto cardiaco in modo adeguato.

Si tratta di una pillola già in commercio

«Abbiamo deciso di partire dallo studio dell’interazione diretta del principio attivo con il suo recettore», ha spiegato il coordinatore dello studio internazionale Vincenzo Lionesi. Lo studio serve a capire quanto una dose del farmaco Ticagrelor, più bassa rispetto a quella convenzionale, fosse già sufficiente e rivelare l’inatteso potenziale cardioprotettivo del farmaco». «L’uso di dosaggi più bassi di ticagrelor – ha aggiunto – garantisce una cardioprotezione non-invasiva, più efficace e sicura». L’efficacia del farmaco sul cuore è testimoniata indirettamente anche dall’interessamento di un colosso farmaceutico per l’ipotesi Ticagrelor.

 

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