Sanremo, nuovo record: terza serata mai così alta dal ’97. Tra sardine, battute su Salvini e Benigni-show
Sanremo, ancora un record nella terza serata delle cover. Il miglior risultato dal 1997 (il festival di Mike Bongiorno e Chambretti). La media d’ascolto dell’intera serata è stata di 9.836.000 spettatori con il 54,5% di share. Lo scorso anno l’ascolto medio della serata dedicata alle coveri fu di 9.409.000 spettatori: con il 46,7%. E’ stata una serata lunghissima, durata oltre 5 ore.
L’atteso (e costoso) monologo di Benigni
Tra “che genio”e “che palle”, i social sono letteralmente esplosi dopo la performance più attesa (e più costosa) del Festival di Sanremo, quella di Roberto Benigni. Terminata con l’interpretazione del Cantico dei Cantici. Ingresso trionfale con la banda di Sanremo, dopo l’ingresso a cavallo di 9 anni fa. Scatta subito il siparietto con Amadeus, che ricorda all’attore premio Oscar la famigerata gag con Pippo Baudo: “E’ la serata delle cover”, dice Benigni, che subito insegue Amadeus, lanciato verso le parti basse ( “i soliti ignoti”) del conduttore. Niente di nuovo. Come l’attesa stoccata di rito contro Salvini: “Quest’anno le canzoni si possono votare anche via citofono“, scherza sulla ormai nota citofonata. Benigni fa il Benigni. Il Festival lo ha anche presentato, ricorda il premio Oscar : “nel 1980, era il 30/o, ora con il 70/o ha raggiunto quota 100: Sanremo può andare in pensione”, dice il comico toscano.
Sanremo e l’amore
Dopo i convenevoli, il pezzo forte, la sua interpretazione del Cantico dei Cantici. “La più bella canzone del mondo”. Roberto Benigni spiazza tutti portando al largo pubblico l’esegesi del testo biblico. “E’ una canzone d’amore, parla d’amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. E’ come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv”, spiega il comico toscano. Che ci fa la sua esegesi per la “modica” cifra di 300mila euro.
Molti in sala si annoiano
Il Cantico dei cantici, continua il premio Oscar, “è la storia di una coppia, lei e lui che si amano, ma è la storia di tutte le coppie del mondo, la donna con il suo uomo, la donna con la sua donna, l’uomo con il suo uomo, addirittura ogni persona umana che ama per amare”. Dopo il monologo un diluvio di applausi. L’affabulazione poetica di Benigni è incontestabile: Dopo la Divina Commedia e la Costituzione il Festival dei tempi troppo lunghi lunghi (superte le 5 ore…) contagia anche Benigni che passa in rassegna il testo biblico, passo per passo, virgola per virgola.
Per alcuni è una lectio magistralis. Altri malevoli verso il genio toscano dicono che la platea dell’Ariston fosse un tantinello devastata da tanto ardore poetico. C’è chi giura di avere intercettato qualcuno che fuggiva con malcelata disinvolutura in direzione uscita di sicurezza. Il pubblico a casa merita un premio fedeltà.
“Bene ma non Benigni”, titola Dagospia. Il monologo dura 31 minuti . “Cultura intelligenza, Sapere, finalmente Sanremo alza il livello”, scrive un telespettatore. Un ltro invece è più ruvido: “Basta, facci Dante e vattene». Certo, Sanremo passa, la poesia resta. E Benigni fa il Benigni, di che stupirsi? “Cinguetta” pure Renzi: “Dite quello che volete, ma Benigni è straordinario”. Senza dubbio. Qualcuo risponde: “Sì, 10milaeuro al minuto”.
Arrivano le sardine a Sanremo
Manella serata delle cover c’è ancora tempo per una spruzzatina di politica. Junior Cally se ne occupa. Ha un’accoglienza piuttosto gelida e la sua esibizione (condita dai testi forti delle sue canzoni precedenti) non entusiasma. Ma c’è il dettaglio che fa la differenza. Il cantante ha portato le sardine sull’Ariston. Lo aveva promessa e lo ha fatto. Come? ll rapper si è esibito con Vado al massimo di Vasco Rossi. Ma stravolgendo il testo inserendo la frase “in mezzo a questi pesci grossi preferisco le sardine”.
La replica di Vasco Rossi
Stando a quanto apprende l’Adnkronos, Vasco l’avrebbe presa bene. “Complimenti. Un omaggio bellissimo. Cantata benissimo. E il testo rap, che ho approvato, è condivisibile. Questi giovani hanno talento. E sono contro ogni tipo di censura. I testi delle canzoni raccontano realtà che esistono, raccontano come sono una parte dei giovani di oggi”. le sardine piacciono alla gente che piace. Ma non finisce qui.