Tg2, la bruciante sconfitta dell’Usigrai che aveva tentato di “processare” la direzione Sangiuliano
Un blitz all’assemblea dei redattori del Tg2, il tentativo di imbastire un processo sommario alla Vyšinskij contro il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, accusato di un calo degli ascolti, si è trasformato in una sonora sconfitta per l’Usigrai, il sindacato di sinistra della Rai.
Il documento che hanno tentato di far approvare e che avrebbe dovuto dimostrare, nelle loro intenzioni, una sorta di spaccatura della redazione, di (inesistente) massiccia rivolta interna contro il direttore del Tg2, è stato sonoramente bocciato: 40 contro 8.
E’ accaduto giovedì scorso quando il drappello dell’Usigrai si è presentato, in maniera piuttosto irrituale, all’assemblea del Tg2. Prendendo in contropiede i redattori che si chiedevano fra di loro chi avesse invitato all’assemblea interna quella sorta di commissione politica.
All’ordine del giorno la questione della crisi degli ascolti.
Le risatine strafottenti all’Assemblea del Tg2
Qualche redattore avrebbe percepito a un certo punto un atteggiamento provocatorio e irritante all’indirizzo di alcuni colleghi del Tg2. Risatine strafottenti mentre qualcuno dei giornalisti parlava in assemblea. Da lì si sarebbe accesa la polemica. Poiché a Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, sarebbe stato chiesto di avere rispetto dei colleghi del Tg2 mentre parlavano. E di ascoltare in silenzio ciò che i giornalisti stavano dicendo in assemblea essendo lui un ospite. Una richiesta legittima. E formulata in maniera gentile. Ma presa malissimo dagli interlocutori. Abituati, evidentemente, a sentirsi i padroni della Rai in nome e per conto del Centrosinistra.
«La verità è che fino ad oggi hanno fatto sempre ciò che hanno voluto», dice un collega del Tg2 ricordando “TeleRenzi”. Insomma con le precedenti direzioni la sinistra ha fatto man bassa di poltrone e nomine. Anche togliendo incarichi a persone preparatissime. Che hanno dovuto subire umilianti retrocessioni in nome dei voraci appetiti della sinistra. E ora quella stessa sinistra tenta il colpo di coda per prendersi di nuovo altri spazi.
I primi screzi sono emersi quando uno dei tre del Comitato di Redazione del Tg2, Lorenzo Santorelli, (vicino alla sinistra) che avrebbe dovuto fare la relazione introduttiva, ha citato dati sul calo degli ascolti non adeguatamente supportati. Un collega del Tg2, Vecellio, gli ha chiesto di essere più preciso. E Santorelli ha replicato che quei dati erano su tutti i siti. Tirando poi fuori due-tre dati contestati dalla segreteria di redazione.
I dati sulla crisi degli ascolti contestati dal Tg2
«Abbiamo chiesto di citare dati precisi sul calo degli ascolti che sosteneva ci fosse stato in maniera importante. E che cercava di addossare alla direzione Sangiuliano. La segreteria di redazione ha contestato i dati citati – aggiunge un altro collega del Tg2 che era presente all’assemblea – Se abbiamo perso qualcosa, ma si parla di zero virgola, è, comunque, un dato comune a tutta la tv generalista. E il Tg1, allora? Perché non sono andati a contestare i dati del Tg1?».
«Ci sono stati fatti i complimenti persino da Leu e dal Pd, da persone come Marco Rizzo, Fratoianni, la De Petris, perché garantiamo il pluralismo nella nostra informazione – ricorda un altro collega del Tg2 – Peraltro lo stesso Sangiuliano ha dato ampio spazio a tutte le professionalità, persino a colleghi che certo non sono vicini al Centrodestra».
Un altro partecipante all’assemblea racconta dell’intervento contro Sangiuliano da parte di Francesca Romana Elisei. A cui proprio Sangiuliano ha affidato, valorizzandola, prima la striscia di approfondimento Tg2 Post e, poi, la conduzione del Tg più importante, quello delle 20,30.
L’intervento della creatura di Giulietti contro Sangiuliano
Di fronte alle sue affermazioni critiche sulla linea editoriale e l’organizzazione di Sangiuliano, qualche collega avrebbe suggerito alla Elisei, creatura di Giuseppe Giulietti, di lasciare la conduzione delle 20,30. Apriti cielo.
In realtà, ricorda un altro giornalista del Tg2, il problema nasce perché la Elisei avrebbe mal sopportato di essere stata, ad un certo punto, sostituita da un’altra collega, Maria Teresa Spadorcia. E, poi, successivamente, a settembre, da altri due colleghi co-conduttori, secondo una logica di rotazione di tre mesi in tre mesi.
Alla Elisei sarebbe quindi andata la conduzione del Tg2 delle 20,30, il più importante.
Una “promozione” firmata da Sangiuliano che, tuttavia, non avrebbe placato l’irritazione della giornalista. Di qui il duro intervento di giovedì in assemblea da parte della Elisei contro Sangiuliano.
I dati Agcom sul pluralismo Tg2 sono nella norma
Poi, da lì, l’esiguo drappello del centrosinistra capeggiato dall’Usigrai avrebbe tentato il blitz contro Sangiuliano. Imputandogli un pesante calo degli ascolti – «che non c’è se non in misura minima, non certo i numeri che ha tentato di accreditare l’Usigrai . E, comunque, in linea con quello di tutte le tv generaliste», contestano i colleghi del Tg2 presenti in assemblea.
Anche la questione della presunta mancanza di pluralismo viene respinta in maniera nettissima dai redattori del Tg2. «Abbiamo ricevuto i complimenti da tutti per l’equilibrio informativo», dicono. E snocciolano i nomi di chi ne ha apprezzato l’equidistanza. Peraltro, aggiungono, «loro parlano di un Tg sbilanciato ma i dati dell’Agcom sono tranquillamente nella norma».
Verso la fine della lunghissima assemblea, quando perfino il Tg che doveva andare in onda di lì a poco rischiava di saltare, i toni si sono accessi. Non sul Tg2 ma sul Gr. Perché un giornalista ha contestato a brutto muso ai sindacalisti dell’Usigrai: «avete già rovinato il Giornale Radio, ora rischiate di rovinare anche il Tg2».
La bruciante sconfitta per l’Usigrai: 40 a 8
Alla fine non è stato votato alcun documento. E l’Usigrai che si era presentata all’assemblea del Tg2 per attaccare la direzione Sangiuliano ne esce duramente umiliata con quel 40 a 8 che brucia.
«Quella che è stata un’assemblea combattiva e partecipata – oltre 70 persone , più di 30 interventi – la si è trasformata in qualcosa che non ha nulla che fare con la realtà dei fatti – contestano Elisa Billato e Americo Mancini di Pluralismo e Libertà – Alla fine è stato preparato un documento che parlava di calo degli ascolti e di alcuni aspetti della linea editoriale. È stato messo ai voti. Ed è stato bocciato a schiacciante maggioranza. È un problema ? No. È semplice esercizio della democrazia. Evidentemente la gran parte dei colleghi del Tg2 – a torto o a ragione- ritiene la giusta la linea editoriale».
Che la questione non sia finita qui e che l’Usigrai non intenda affatto digerire la sonora sconfitta subìta lo dice tanto la reazione stizzosa del renziano doc Anzaldi («il direttore Sangiuliano ha trasformato il secondo tg Rai in una polveriera. L’amministratore delegato, il Cda, la Fnsi, l’Ordine dei giornalisti che aspettano a intervenire?») quanto quella dei Cdr Rai tuttora in mano alla sinistra. Che offrono solidarietà a Di Trapani.
«Anzaldi? Il solito agente di disinformazione»
«Anzaldi? è il solito agente di disinformazione. L’Usigrai ha tentato un blitz contro il direttore Sangiuliano. Ed è andata male perché la stessa redazione ne ha difeso le scelte editoriali – lo gela Federico Mollicone, deputato Fdi commissario di Vigilanza Rai – Il Tg2 di Sangiuliano è un contenitore editoriale di pregio. Con programmi di approfondimento diventati parametri nel settore e nella rete a cui segue un successo di share».
«La sinistra e Italia Viva – accusa a sua volta Mollicone – stanno assaltando il Tg della seconda rete per tentare, dopo aver egemonizzato l’intera azienda per decenni, ancora una volta, di imporre il pensiero unico del politicamente corretto. Esprimiamo, infine, solidarietà alla giornalista Bruchi, a cui riconosciamo una grande professionalità. Per la sinistra i professionisti riconosciuti sono solo quelli strapagati alla Fazio, che il renzismo “fazista” ha garantito».