
Anche noi del Secolo d’Italia lavoriamo da casa: è un dovere di tutti seguire le misure di precauzione
Al Secolo d’Italia non ci sono persone che si sono ammalate per il Covid-19. Ma riteniamo giusto osservare le misure di precauzione suggerite dai medici e recepite nel decreto del governo. Pertanto in almeno queste due settimane lavoreremo ciascuno da casa per ascoltare i suggerimenti di chi invita a restare nelle proprie abitazioni in questa guerra che i medici stanno combattendo controcol coronavirus. È giusto farlo per le nostre famiglie – a partire da chi ha quadri clinici delicati – e per le persone che incontriamo ogni giorno, oltre che per ciascuno di noi. L’amministrazione del giornale e la direzione, con il consenso del comitato di redazione, hanno concordato di adottare questa misura, che auspichiamo sia seguita anche da tante altre decine di migliaia di persone che ci onorano quotidianamente seguendoci con la loro affezionata lettura e anche con i loro consigli. Stavolta ve lo diamo noi.
La famiglia del Secolo d’Italia
Grazie a tutti, dobbiamo essere forti e responsabili. Solo così riusciremo a far fronte a quest’emergenza.
Un caro saluto a tutti voi della Redazione.
Una lettrice affezionata.