Burioni: “Tutte le vittime sono morte a causa del coronavirus: basta con le scemenze”
“Posto che si muore sempre per un arresto circolatorio, tutti sono morti a causa del coronavirus. Se un malato terminale contrae il coronavirus non ce ne accorgiamo neanche”. Lo scrive su Twitter il virologo Roberto Burioni rispondendo ad una domanda di un giornalista che chiede: “finora è stata stabilita una correlazione diretta tra questa infezione e il decesso? Detto banalmente: qualcuno è morto ‘di Coronavirus’?”. Una domanda che in questi giorni si stanno facendo un po’ tutti.
Burioni era stato il più netto e diretto da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus. già due giorni fa era intervenuto in maniera dura: «Ho la sensazione che molta, troppa gente non abbia capito con che cosa abbiamo a che fare. Forse alcuni messaggi troppo tranquillizzanti hanno causato un gravissimo danno. Non va bene». I messaggi tranquillizzanti non aiutano. Sottovalutare il problema è l’altra faccia della psicosi.
“L’epidemia non si ferma da sola, dobbiamo fermarla noi”, scrive tra l’altro Burioni sui social biasimando un post pubblicato dalla pagina Facebook “Erasmus Palermo”, in cui si legge: “Palermo: scuole e università sono chiuse per il coronavirus, ma in Vucciria il ‘coronavirus party’ è celebrato ogni notte”. In allegato una foto in cui si nota l’assembramento di persone, scattata il 4 marzo. Da giorni il virologo insiste sull’importanza di evitare luoghi affollati: si è scagliato anche contro l’aperitivo gratis a Venezia, organizzato per attirare clienti. “Ma lo avete capito che dovete stare a casa o riparte il virus?”
Un uomo di scienza ha il diritto di esprimere il suo pensiero dal lato scientifico, senza bisogno di strumentalizzazioni politiche, che in massima parte (100%) provengono sempre da sinistra. Quando creperà questa bestia, peggio della mitologica Idra lernea di erculea memoria?