Commessi dei supermercati in rivolta: siamo allo sbando, esposti ai contagi in balia dei clienti
Il coronavirus manda in tilt anche gli addetti alle vendite di generi primari. Tra i pochi che, in base all’ultimo dpcm del governo, sono chiamati a non abbassare la serranda. «Siamo allo sbaraglio». «Siamo allo sbando». «Siamo in balia dei clienti». «Cci deve dire c…o». A parlare è la categoria di commessi, cassiere e addetti alle vendite dei supermercati, settore dimenticato ma ad alto rischio Covid 19. E che, a gran voce chiede al governo, attraverso l’Adnkronos: «Tamponi immediati. Siamo stati esposti come gli infermieri e per di più senza tutela». E domanda la distribuzione di dispositivi a norma di legge, e non in modalità fai da te, garantiti a livello governativo. «Oltre a guanti e mascherine, anche tute protettive».
Sos al governo dai commessi dei supermercati: «Siamo allo sbando, ci deve dire cu..o»
Mascherine fai da te e non a norma: commessi esposti senza nessuna tutela
Peraltro, fanno presente sempre gli addetti ai lavori, «se distribuite dalla catena, e ciò quasi sempre “è avvenuto solo da ieri”, non si sa se siano a norma. Oppure, solo la caramellina per tenerci buoni…», ironizzano altri. «Basteranno?» Si domandano altri ancora, perché le scorte sono limitate. Tanto è vero che in alcuni grossi esercizi commerciali, neanche a tutti i commessi sono state messe a disposizione. E molti hanno dovuto provvedere in autonomia, tanto da sentirsi autorizzati a non indossarle, contrariamente a quanto stabilito dal Dpcm.
Oggi le prime proteste: alcuni dipendenti hanno incrociato le braccia
«Le mascherine ce le siamo procurate direttamente noi. Rispettiamo il decreto. Comunque ci è stato detto di non rispondere ai giornalisti», taglia corto con incredibile disinvoltura la cassiera del supermercato di una grande catena straniera. Cassiera, bisogna dire, “regolarmente” al lavoro senza mascherina. Nel frattempo, “quasi senza” continua a lavorare chi soffre di allergie perché: «Non posso coprire il naso con la mascherina». Insomma, chi indossa cosa? E come? In questa “giungla” in cui vale tutto, e il suo contrario. In questa selva in cui l’unica legge è il disorientamento. Dove sguardi spaesati s’incrociano e si abbassano, c’è però anche chi reagisce. Come i commessi di una catena di supermercati che per due ore questa mattina hanno incrociato le braccia perché ancora mancavano le mascherine. «Abbiamo aperto alle 9.30 invece che alle 8», raccontano. «Ma ieri e nei giorni trascorsi abbiamo lavorato senza». Incredibile…