Coronavirus, dobbiamo farci sentire in Europa. Ma Conte è irrilevante e Di Maio una macchietta
La Cina è malata, parte d’Italia è infettata e neanche l’Europa si sente tanto bene. Eppure è proprio l’Europa la nostra unica ancora di salvezza. Di fronte a un governo nazionale inadeguato, che a causa di decisioni schizofreniche prese per contenere la diffusione del Covid-19 ha contribuito a trasformare un’emergenza sanitaria in emergenza economica, solo l’intervento delle istituzioni europee può impedire che l’Italia vada, entro fine anno, in recessione.
D’altra parte l’emergenza Coronavirus non riguarda solo l’Italia. La Svizzera ha cancellato il salone delle auto di Ginevra. La Francia ha chiuso il Louvre. E tutti gli altri Stati si stanno, di giorno in giorno, misurando con la diffusione di un virus tutt’ora poco conosciuto. Serve un’azione incisiva del nostro Paese perché l’Europa riveda le proprie regole e aiuti le nostre imprese, attraverso un corposo stanziamento di fondi, a risollevarsi.
Noi abbiamo sempre rispettato le regole di finanza pubblica imposte dall’Unione. Ma sarebbe assurdo pretendere che le stesse regole che valgono in caso di ciclo economico e funzionamento normale di mercato, debbano valere anche di fronte a una possibile minaccia pandemica.
Il governo italiano ha quindi il dovere di farsi portavoce in Europa di un’esigenza comune di maggiore flessibilità. Questo deve essere il primo punto all’ordine del giorno di Conte. Ce la farà? Ne dubitiamo. Nel contesto internazionale la persona del presidente del Consiglio è irrilevante, mentre quella del ministro degli Esteri è ridotta a una macchietta. Come uscirne? Sarà ancora una volta compito del centrodestra unito farsi carico di assumere iniziative, anche in sede europea, per risollevare l’economia e l’immagine dell’Italia nel mondo.
Farvi sentire? Per farvi sentire ecco il consiglio: Mangiate entrambi un bel piattone di fagioli e poi andate a liberare la pressione davanti alla Commissione . Il risultato sarà lo stesso.
Sicuramente. In Europa Conte lo fanno scalare in seconda o terza fila. Se apre bocca Di Maio, con l’emergenza coronavairus, al massimo gli affidano qualche gazosa da vendere nel Parlamento. Gentiloni è un reperto archeologico che non si sa bene quale ruolo ricopra, e compare sempre sullo sfondo di qualche foto tra la Merkel e Macron. Dei quali, tra l’altro, sono tutti ossequiosi servitori. E questo è l’orgoglio italiano in Europa.