Coronavirus, ecco i farmaci anti malaria e anti Aids autorizzati dall’Aifa e a totale carico del Ssn
In attesa che si arrivi a un vaccino anti-Covid19, traguardo per il quale bisognerà attendere diversi mesi secondo le stime degli esperti, quali sono le armi che la scienza sta imbracciando per colpire il nuovo coronavirus? Una risposta si aggiunge alle parziali soluzioni fin qui adottate e annunciate: «I medicinali a base di clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir. Tutti farmaci a totale carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2 (Covid-19)». È quanto riporta una determina dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) pubblicata in Gazzetta ufficiale il 17 marzo. «I medicinali – precisa il testo – dovranno essere dispensati dalle farmacie ospedaliere». E la struttura prescrittrice ha l’«obbligo di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati». La determina «ha una validità di tre mesi a decorrere dall’entrata in vigore della stessa».
Coronavirus, autorizzati farmaci anti malaria e anti Aids
Dunque al momento sono diversi i medicinali in fase di sperimentazione in Italia e all’estero individuati per contrastare l’epidemia di Covid 19. e sempre in un contesto in cui, è bene ricordarlo, non è stata ancora trovata una cura. Perciò, in attesa di un’unica indicazione terapeutica ufficiale, per curare i pazienti italiani con Covid-19 è previsto l’utilizzo del remdesivir, l’antivirale sperimentale prodotto negli Stati Uniti. Il farmaco, utilizzato per trattare i pazienti affetti dall’Ebola, ha infatti ottenuto l’autorizzazione del Comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco e dal Comitato etico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani. E, dunque, potrà essere usato su tutto il territorio nazionale. Il Remdesivir, ribadiscono gli addetti ai lavori, «sembra funzionare in molti casi di Covid-19 (oltre che in modelli animali di Sars e Mers). I medici indicano il ricorso al medicinale solo in casi di sintomi polmonari e sotto guida medica.
Ecco i tre farmaci su cui scienziati e medici scommettono
Non solo. Giorni fa vi avevamo parlato anche di altre indicazioni. E allora, la seconda scommessa su cui puntano virologi e scienziati riguarda i «farmaci immuno-modulatori. Sono promettenti – spiegano gli esperti – in quanto possono ridurre la cosiddetta “tempesta delle citochine” che è alla base delle complicanze polmonari gravi. Tra questi, l’ormai famoso Tocilizumbab», l’anti-artrite che ha dato risultati promettenti all’ospedale Cotugno di Napoli contro forme di polmonite grave da Covid-19. «Un anticorpo contro il recettore dell’interleuchina-6». E ancora, la scienza punta pure su Anakinra, che è un anticorpo contro il recettore dell’interleuchina-1. Sono allo studio anche farmaci che bloccano il Tnf e la tirosina-chinasi c-Abl». Terza speranza: «Allo stadio pre-clinico, presso l’università di Gottingen in Germania, c’è il farmaco camostat mesilato». Un prodotto che inibisce una proteina necessaria al virus Sars-CoV-2 per aprire il “cancello” che gli permette di penetrare la cellula bersaglio.
E poi c’è sempre l’Avigan, la cui sperimentazione è già avviata in Veneto e Piemonte
Come noto, infine, l’Aifa ha dato il via libera anche alla sperimentazione sul farmaco giapponese Avigan. E trial clinici sono già avviati in tal senso in Veneto e Piemonte. Mentre, aggiunge la Repubblica sul suo sito in queste ore, «parte oggi un nuovo studio clinico, che ha ricevuto il “Sì” dell’Aifa. E che vedrà coinvolti quattro grandi ospedali italiani. Valuterà l’efficacia e la sicurezza di due farmaci biologici in uso per patologie autoimmuni, anakinra ed emapalumab, nel trattamento delle complicanze da Covid-19. Mentre è stato bocciato un farmaco anti-Hiv, sperimentato in Cina.