Coronavirus, il Sud chiude le porte. Musumeci: “Quarantena per chi torna in Sicilia”
Coronavirus, il giorno più nero in Italia. Fioccano le ordinanze di “chiusura” di osservazione sanitarie dalle Regioni del Sud verso le quali sono in arrivo decine di migliaia di persone “in fuga” verso il sud Italia dopo il pasticcio del decreto del governo. Dalla Puglia alla Calabria, fino alla Campania, i Governatori invitano i concittadini a non tornare nelle regioni di origine e impongono misure di controllo per gli arrivi, in treno, in auto o in autobus. Jole Santelli, dalla Calabria, ha quasi implorato i calabresi a non tornare. “Non siamo preparati ad eventuali contagi, la nostra sanità è commissariata”. Misure di controllo e di verifiche sui controlli di chi rientra anche dall’Abruzzo. E dalla Sicilia arriva la decisione della “quarantena”.
Coronavirus, la linea dura di Musumeci
“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”. Lo impone un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola. Nella sua ordinanza, il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2
dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.
“Mantenere la calma”
‘Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare. Dove si trova da ieri per precauzione dopo il
contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni. Oggi anche il governatore del Piemone, Alberto Cirio, ha annunciato la sua positività al coronavirus.