Coronavirus, la Cina in quarantena fa bene al clima: calate le emissioni di anidride carbonica

2 Mar 2020 17:39 - di Redazione
Coronavirus

L’epidemia di Coronavirus fa malissimo alla salute, male all’economia, ma non al clima. Almeno per quanto riguarda la Cina, dove le draconiane misure adottate dal governo di Pechino per arginare il virus stanno avendo un impatto importante sulla produzione industriale, con conseguente drastica diminuzione della domanda energetica. È un fenomeno che si presenta ogni anno in corrispondenza del Capodanno, la festività più popolare in Cina. In quel periodo, infatti, si blocca praticamente tutto per una settimana salvo poi riprendere il ritmo con identica lena.

Crollato l’utilizzo di carbone e petrolio

A causa della quarantena imposta dal coronavirus, il 2020 ha avuto un andamento completamente diverso. E quindi il momentaneo abbattimento della domanda, dovuto alla settimana di chiusura di negozi e cantieri nella maggior parte delle città, quest’anno si è prolungato. Lo testimonia il drastico cedimento della ripresa delle attività all’indomani del Capodanno cinese. A cominciare dall’utilizzo del carbone nelle centrali elettriche, mai così basso negli ultimi quattro anni. Cala anche la produzione delle raffinerie di petrolio nella provincia di Shandong, precipitate ai livelli del 2015. Giù anche la produzione di prodotti in acciaio, al livello più basso degli ultimi cinque anni, mentre il volume dei voli nazionali ha registrato un drastico calo del 70 per cento rispetto al mese precedente l’epidemia.

L’esigenza di arginare il coronavirus ha bloccato la produzione

Il combinato disposto di questa imponente cura dimagrante imposta all’economia cinese dall’esigenza di arginare l’avanzata del coronavirus  ha avuto un positivo effetto collaterale nella tutela dell’ambiente. Infatti, a fronte dello scorso anno la Cina ha rilasciato circa 400 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2),  cento in meno rispetto all’anno precedente. Gli esperti stimano una forbice tra il 15 ed il 40 per cento il calo della produzione dei comparti-chiave dell’economia. Ed è esattamente questo crollo ad aver cancellato un quarto delle emissioni di Co2 dell’intero Paese nelle ultime tre settimane.

 

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