Coronavirus, l’appello dell’Ana: “Non chiudete i mercati, fate lavorare gli ambulanti”
Allarme del settore degli ambulanti, penalizzati, in queste settimane, dalla chiusura di molti mercati rionali a causa del coronavirus. “Precisando che condividiamo qualsiasi misura sia presa per il bene dei cittadini e della salute pubblica, denunciamo che tanti sindaci , con la scusa del coronavirus stanno sospendendo molti mercati. Nononostante le direttive del governo parlino chiaro. Ovvero che , tranne che nelle zone rosse, non vanno sospesi- dichiarano Ivano Zonetti e Angelo Pavoncello rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ana (Associazione Nazionale Ambulanti)-. Questo comportamento irresponsabile di chi amministra una città,finirà per uccidere un settore già in crisi”.
“Un settore che sta subendo un grandissimo calo delle vendite per colpa della concorrenza sleale dei colossi web del commercio online. Ci giungono numerose segnalazioni in merito, da molti Ambulanti, che alcuni Comuni, spesso ,nemmeno lontanamente colpiti dal contagio, hanno emesso ordinanze di sospensione dei mercati, lasciando aperte strutture della grande distribuzione e centri commerciali,che essendo luoghi chiusi sono sicuramente molto più a rischio dei mercati all’aperto”.
“Facciamo notare che già oltre la crisi , la paura del coronavirus ha allontanato tantissimi frequentatori dei mercati- proseguono Ivano Zonetti e Angelo Pavoncello. Proprio per questi motivi Ana, tramite il suo segretario nazionale Marrigo Rosato, annuncia che venerdì alle 16 ci sarà una prima manifestazione a Napoli, per chiedere la revoca delle ordinanze di sospensione dei mercati. Basta con queste prese di posizioni che infondono solo paura, tant’è, che la gente non esce più di casa, e il turismo sia interno che esterno, come visto dalle disdette, che hanno superato il 90% in questo mese di marzo, è già morto”.
Pertanto l’Ana invita le Prefetture ed i Sindaci, a revocare con effetto immediato le ordinanze con cui hanno sospeso i mercati. Inoltre rinnova la richiesta al Governo di attuare subito un fondo di sostegno a tutta la categoria degli ambulanti su area pubblica, che vada dalla sospensione del pagamento del suolo pubblico, alle tasse, all’Iva, fino ad arrivare ad un vero e proprio fondo di sostegno economico che sopperisca ai mancati incassi”.