Coronavirus, l’Australia vieta l’ingresso a chi arriva dall’Italia. E Londra opta per l’isolamento
Anche l’Australia vieta l’ingresso ai viaggiatori in arrivo dall’Italia. Il coronavirus fa paura e il nostro Paese è nel mirino. Il divieto è stato annunciato dal premier Scott Morrison. Ai residenti non australiani in arrivo dall’Italia sarà vietato l’ingresso nel Paese e i residenti australiani che vorranno tornare in patria dovranno rispettare un periodo di 14 giorni di quarantena.
Non solo l’Australia, divieti analoghi in altri Paesi
Divieti analoghi erano già stati annunciati per Cina, Corea del Sud e Iran. Morrison ha anche annunciato stanziamenti per 2,4 milioni di dollari australiani (più di 1,3 milioni di euro) nel quadro dei provvedimenti per la lotta alla diffusione del coronavirus. In Australia tre persone sono morte a causa della Covid-19 e nel Paese si registrano più di 100 casi di coronavirus.
La Gran Bretagna decide per l’isolamento volontario
La Gran Bretagna mette in “isolamento volontario” chiunque arrivi dall’Italia. A seguito dell’ultimo Decreto emanato dal Governo italiano, le autorità britanniche hanno stabilito quanto segue: «A partire dal 9 marzo, chiunque arrivi nel Regno Unito da qualsiasi parte d’Italia è tenuto a restare al chiuso e ad evitare contatti con altre persone anche in assenza di sintomi». L’ambasciata italiana a Londra, sempre in merito all’emergenza coronavirus, precisa: «Le persone coinvolte, sono inoltre tenute a chiamare il numero 111 del Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS) per avere indicazioni su cosa fare. È sconsigliato recarsi presso “General Pratictioner” (GP), farmacie o ospedali».
Prima dell’Australia anche la Cina
La Cina aveva già imposto la quarantena obbligatoria per chi entrava nel paese in arrivo dall’Italia . Ad annunciarlo, il vicesegretario del governo municipale di Pechino. La misura riguarda anche chi arriva da Corea del Sud e Iran. Per chi non ha un domicilio in Cina, specifica il comunicato, l’isolamento di 14 giorni avverrà in un hotel. A far scattare la restrizione nei confronti dell’Italia è stato il caso di sette cittadini cinesi che, dopo un soggiorno in Italia (in particolare a Bergamo) sono risultati positivi al Covid-19.