Coronavirus, Sepùlveda in terapia intensiva: la famiglia rivela le sue vere condizioni
Non sarebbe in fin di vita lo scrittore cileno Luis Sepùlveda, contagiato dal coronavirus. Sepùlveda è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Hospital Central de Asturias a Oviedo, in Spagna, dal 29 febbraio. A rassicurare sulle condizioni dell’autore settantenne è stata la famiglia, dopo le notizie allarmanti circolate in queste ore.
La moglie smentisce le voci
La moglie dello scrittore, la poetessa Carmen Yáñez, che ha 66 anni, anche lei risultata positiva al Covid-19, ha smentito alla stampa cilena le voci circolate su un presunto aggravamento del marito. “Sepùlveda non è in coma”, ha detto. La moglie ha invece parlato di “miglioramenti quotidiani”: ha una lenta guarigione, ma progredisce ogni giorno di più. Sepùlveda, secondo quanto trapelato, avrebbe manifestato i primi sintomi della malattia il 25 febbraio, mentre il 27 avrebbe chiesto per la prima volta l’intervento di un medico.
“Sepùlveda non è in coma”
Secondo quanto riferito dalla donna, inoltre, Sepúlveda rimane sedato, ma stabile nella sua evoluzione. “Questo è assolutamente falso”, ha ribadito Yáñez a proposito delle voci sul coma. “È stato sedato come prevede la casistica, mai non è mai stato in coma”, ha detto. Lo scrittore – ha fatto sapere ancora la moglie – ha già recuperato la funzionalità di un polmone dopo le complicazioni della malattia, mentre è “sulla strada” di recuperare anche l’altro.