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Una delegazione del Partito Radicale davanti alla  Corte di Cassazione per depositare la richiesta di un referendum confermativo di modifica della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, Roma 17 ottobre 2019. ANSA / FABIO FRUSTACI
Una delegazione del Partito Radicale davanti alla Corte di Cassazione per depositare la richiesta di un referendum confermativo di modifica della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, Roma 17 ottobre 2019. ANSA / FABIO FRUSTACI

Coronavirus, slitta anche il referendum sul taglio dei parlamentari. Prossime date a maggio

Politica - di Redazione - 5 Marzo 2020 alle 16:50

La notizia è confermata. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare il referendum sul taglio dei parlamentari. A data da definirsi. La decisione è stata presa dal governo a causa dell’emergenza coronavirus e «dell’epidemia che riguarda ormai tutto il territorio nazionale».

Coronavirus, salta anche il referendum

Il referendum confermativo era previsto per il 29 marzo. «I cittadini saranno chiamati (in data da definirsi) a decidere se confermare o meno la riforma costituzionale. Che prevede un taglio del numero dei parlamentari. Alla Camera i deputati eletti passerebbero da 630 a 400. Al Senato, invece  scenderebbero da 315 a 200. In totale, quindi, in caso di voto favorevole, il numero dei parlamentari  scenderebbe da 945 a 600. La richiesta di rinviare il referendum è stata avanzata dal partito radicale e da +Europa. Poi la richiesta è stata presa in considerazione anche dal governo. Era stato proprio  il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ad annunciare che la decisione definitiva sarebbe presa oggi.

La richiesta di far slittare il referendum è legata sia a un aspetto organizzativo, con le scuole chiuse almeno fino al 15 marzo e una macchina da mettere in moto in una situazione considerata emergenziale dal governo, sia alla quasi impossibilità di portare avanti la campagna referendaria in condizioni normali. Per quanto riguarda le possibili date, si parla del 17 e del 24 maggio. Ma il rischio che molti vogliono evitare è quello che il voto referendario venga accorpato alle elezioni regionali e comunali, con un election day senza precedenti.


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di Redazione - 5 Marzo 2020