Covid-19, nel Lazio il 118 trasformato in “taxi” per pazienti contagiosi. La denuncia: “Così perdiamo”
Per i pazienti in arrivo, che sono nelle condizioni per farlo, per esempio, Quadrini suggerisce che vadano presso le tende del triage con mezzo proprio, accompagnati “da un solo familiare con il quale verosimilmente hanno già avuto contatti”. Naturalmente, con uno specifico meccanismo di messa in sicurezza.
“È una guerra. E così la perdiamo”
“Ciò consentirebbe di evitare il sovraccarico per i servizi di emergenza territoriali 118 e un inutile dispendio di uomini e donne e presidi di protezione, praticamente ormai introvabili”, ha chiarito Quadrini, ricordando che questo diminuirebbe anche “il sempre più elevato rischio di contagio per i sanitari, consentendo il mantenimento del buono stato di salute che consente di erogare prestazione adeguate e sicure anche ai pazienti non Covid”. Quanto al trasferimento a casa dei pazienti Covid-19 clinicamente guariti, ma che possono ancora contagiare “interi nuclei familiari”, per Quadrini, semplicemente, “è cosa inopportuna in questa fase critica”. “È una guerra e – ha avvertito – così perdiamo di brutto”.