Cu_Cina – Roma
Cu_Cina
Salita del Grillo, 6/B – 00184 Roma
Tel. 06/45615220
Sito Internet: www.cu-cina.it
Tipologia: cinese
Prezzi: menù degustazione: 4 portate 45€, 6 portate 65€, 8 portate 90€
Prezzi: menù degustazione: 4 portate 45€, 6 portate 65€, 8 portate 90€
Giorno di chiusura: Lunedì, a pranzo da Martedì a Sabato, Domenica sera
OFFERTA
Passo in avanti per questo ristorante di cucina cinese capitanato da Stella Shi. La giovane chef cresciuta in Italia (i genitori si trasferirono in Italia più di 30 anni fa da Shanghai) ha creato una sua proposta gourmet mixando sapientemente tecniche e ingredienti orientali con quelle del nostro Paese, dando vita a piatti interessanti e quasi sempre convincenti. Ne sono una prova l’uovo barzotto fritto, croccante all’esterno grazie alla gustosa panatura e morbido all’interno, con il tuorlo che va a sposarsi magnificamente con la verza cinese posta alla base del piatto, e i ravioli “guō tiē” ripieni di anatra alla maniera di Anhui, caffè e nervetti, dalla sfoglia sottile croccante al bordo e morbida nella parte della farcia, per un insieme equilibrato ed armonico. Molto buona anche la consistenza di asteracee, ovvero topinambur e carciofo cucinati in maniera egregia, accompagnati da sottili lamelle di sedano rapa e croccante di semi misti; meno incisivo ma comunque ben fatto il pescato del giorno con latte di cocco, lime e chips di zenzero fresco, dove mancava una nota a contrasto. In chiusura Yo-Yo, un dolce a base di semifreddo allo yogurt, spugna di shiso, pomelo e alghe caramellate, adatto a pulire il palato e a chi non ama il dolci troppo dolci.
Passo in avanti per questo ristorante di cucina cinese capitanato da Stella Shi. La giovane chef cresciuta in Italia (i genitori si trasferirono in Italia più di 30 anni fa da Shanghai) ha creato una sua proposta gourmet mixando sapientemente tecniche e ingredienti orientali con quelle del nostro Paese, dando vita a piatti interessanti e quasi sempre convincenti. Ne sono una prova l’uovo barzotto fritto, croccante all’esterno grazie alla gustosa panatura e morbido all’interno, con il tuorlo che va a sposarsi magnificamente con la verza cinese posta alla base del piatto, e i ravioli “guō tiē” ripieni di anatra alla maniera di Anhui, caffè e nervetti, dalla sfoglia sottile croccante al bordo e morbida nella parte della farcia, per un insieme equilibrato ed armonico. Molto buona anche la consistenza di asteracee, ovvero topinambur e carciofo cucinati in maniera egregia, accompagnati da sottili lamelle di sedano rapa e croccante di semi misti; meno incisivo ma comunque ben fatto il pescato del giorno con latte di cocco, lime e chips di zenzero fresco, dove mancava una nota a contrasto. In chiusura Yo-Yo, un dolce a base di semifreddo allo yogurt, spugna di shiso, pomelo e alghe caramellate, adatto a pulire il palato e a chi non ama il dolci troppo dolci.
AMBIENTE
L’unica sala è arredata con diversi tavoli tondi dalla mise en place curata ed essenziale, dove le posate poggiano su dei piccoli sostegni in ceramica e le micro piantine danno un tocco di eleganza in più. La cucina è completamente a vista e protetta da una porta-parete in vetro, in modo tale da non lasciare trapelare rumori e odori. Peccato per le luci troppo soffuse.
SERVIZIO
In sala è presente la sorella della chef che coordina la sala in modo cortese e preciso, soprattutto nella spiegazione dei piatti e degli ingredienti utilizzati.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net