
E’ morto Nicola Petrucci. Militante missino dal cuore grande. Sempre in prima linea
Se n’è andato in punta di piedi, per una malattia improvvisa. In soli due mesi. Nicola Petrucci, romano, classe 1958. Militante appassionato, sempre in prima linea. Cortei, manifestazioni, comizi. Lo scorso 7 gennaio, anniversario della strage di Acca Larenzia, aveva compiuto 62 anni. Stava bene… Tanti amici e fratelli “di sangue”, appresa la notizia della morte, nel guazzabuglio caotico dell’emergenza epidemia, lo ricordano sui social con foto e messaggi.
E’ morto Nicola Petrucci, militante storico
Molti non erano a conoscenza della sua malattia. E ricordano storditi l’ultimo messaggio di auguri di buon compleanno. L’ultima telefonata. L’ultima “caciarata” insieme. Nicola era sempre presente, fin da giovanissimo, quando a soli 13 anni si era affacciato alla porta della storica sezione missina di Marconi. “Posso iscrivermi?”. Fu accolto e adottato dai più anziani per non andarsene più. Sempre presente, dai tempi bui delle pistolettate degli anni ’70 fino a oggi.
Non si contano le foto che lo ritraggono sorridente, sguardo dolce, in qualche piazza a manifestare la sua fede. Dalla militanza giovanile missina fino ai presidi sotto Montecitorio per chiedere la verità su Bibbiano e sulla strage di Bologna insieme ai fratelli di “Nessuno resti indietro”. Poco appariscente. Ma sempre lì. Solido nella sua testimonianza quotidiana. Lontano dai riflettori.
Oggi sarebbe in prima fila a chiedere le dimissioni di questo governo di “incapaci e cialtroni”, pronto a scendere in piazza contro chi sta mettendo in ginocchio l’economia nazionale e la dignità dell’Italia. Alla famiglia di Nicola giungano le condoglianze più sentite della direzione e della redazione del Secolo d’Italia.