Flavio al Velavevodetto – Roma
27 Mar 2020 0:01 - di Redazione
Flavio al Velavevodetto
Via di Monte Testaccio, 97/99 – 00153 Roma
Tel. 06/5744194
Sito Internet: www.ristorantevelavevodetto.it
Prezzi: antipasti 5/14€, primi 9/13€, secondi 12/18€, dolci 6€
Giorno di chiusura: mai
OFFERTA
Prenotate sempre se volete gustare la cucina romanesca di Flavio. Nonostante l’apertura pressoché perenne e il numero elevato di coperti, il locale è infatti quasi sempre al completo. Merito di una location pittoresca, di un’efficace comunicazione e di una proposta culinaria all’insegna di porzioni enormi di piatti della tradizione capitolina che, pur correttamente eseguiti, risultano anche un po’ “stanchi” e che forse necessiterebbero di un misurato ammodernamento. Da un menù del giorno, abbiamo optato inizialmente per un ottimo carciofo alla giudia, croccante e asciutto, facendolo seguire da dei tonnarelli cacio e pepe e delle fettuccine con ragù di cinghiale, entrambi soddisfacenti nella loro genuina esecuzione. Tra i secondi, buono il semplice involtino al sugo, meno godibile il coniglio alla cacciatora, dalle carni troppo cotte e, quindi, asciutte. Per chiudere, un anonimo semifreddo al cioccolato e una gustosa fetta di torta al cioccolato, seguiti da una tazzina di caffè ben estratto ma poco aromatico.
Prenotate sempre se volete gustare la cucina romanesca di Flavio. Nonostante l’apertura pressoché perenne e il numero elevato di coperti, il locale è infatti quasi sempre al completo. Merito di una location pittoresca, di un’efficace comunicazione e di una proposta culinaria all’insegna di porzioni enormi di piatti della tradizione capitolina che, pur correttamente eseguiti, risultano anche un po’ “stanchi” e che forse necessiterebbero di un misurato ammodernamento. Da un menù del giorno, abbiamo optato inizialmente per un ottimo carciofo alla giudia, croccante e asciutto, facendolo seguire da dei tonnarelli cacio e pepe e delle fettuccine con ragù di cinghiale, entrambi soddisfacenti nella loro genuina esecuzione. Tra i secondi, buono il semplice involtino al sugo, meno godibile il coniglio alla cacciatora, dalle carni troppo cotte e, quindi, asciutte. Per chiudere, un anonimo semifreddo al cioccolato e una gustosa fetta di torta al cioccolato, seguiti da una tazzina di caffè ben estratto ma poco aromatico.
AMBIENTE
Alle pendici del monte dei cocci, negli ampi locali interni dalle pareti bianche prive di finestre, si possono ancora osservare le testimonianze delle anfore olearie (i cocci) che i romani ammassavano in questo luogo. Gradevoli terrazza e veranda, dove si può mangiare nella bella stagione.
SERVIZIO
Considerati i numeri e i ritmi da catena di montaggio, risulta non molto veloce e un po’ distaccato, ma comunque cortese.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net