Gismondo, l’amaro sfogo dopo la diffida: Covid 19 solo un’influenza? Non sono l’unica ad averlo detto
In questi giorni la virologa dell’ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo, è sempre stata in prima linea. Per informare. Allertare. Spiegare cosa l’epidemia del coronavirus provoca. Da cosa ha origine. Come potrebbe evolvere o degenerare. Ma ieri, a fronte di tutto ciò, tra dichiarazioni e polemiche, ha dovuto fare i conti con una lettera di diffida spedita all’indirizzo della virologa dal Patto trasversale per la scienza (Pts). Immediata la reazione: «Sono piuttosto amareggiata e disorientata dalla diffida. Se ne stanno interessando i miei legali». QWueste le prime parole dell’amaro sfogo della Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica dell’Ospedale Sacco di Milano, pronunciate a riguardo ai microfoni della trasmissione radiofonica Circo Massimo su Radio Capital, in merito alla missiva ricevuta.
Gismondo, l’amaro sfogo dopo la diffida
La Gismondo, responsabile del laboratorio di Microbiologia del polo universitario Sacco di Milano, non ci sta e ribatte. «La mia frase sul virus come influenza? Altri virologi, ad esempio Pregliasco, hanno detto la stessa cosa. E lo diceva anche il direttore generale dell’Oms. In quel momento avevamo un piccolo focolaio a Codogno e due casi dalla Cina», spiega la Gismondo. Ma «si attacca solo me, quando invece c’erano altre persone che dicevano le stesse cose – ribadisce – fra cui quella che firma la diffida. Vale la fonte o il contenuto?». E ancora: «Per la Sars, benché ci siano stati 700 morti nell’area asiatica, che non sono tantissimi, in Italia ci furono solo 7 casi importati».
Ecco come continuare a difenderci dal virus
Quindi spiega: «Eravamo convinti che sarebbe stato importato questo modello. Ho sempre concluso qualsiasi mia intervista dicendo che bisogna guardare ai dati dei canali ufficiali e che quello che viene detto oggi può essere smentito domani. Quanto al virus», aggiunge la virologa, «ci sono alcuni fattori che ne peggiorano il comportamento. Come ad esempio la popolazione anziana della Lombardia». Infine, riguardo agli ultimi dati conclude: «Sono sempre speranzosa. L’andamento rilevato ieri ci fa tirare un sospiro di sollievo. Ma non possiamo dedurre l’andamento di decremento dai dati di un giorno. L’unica arma che abbiamo per limitare il contagio – chiosa – è stare a casa ed evitare i contatti sociali. Tutti quelli evitabili».