Il 4 per cento fa male alla Raggi che si esalta da sola con una targa
Il 4 per cento di Roma ha fatto male alla Raggi, che è precipitata nella depressione più profonda.
Non si spiega altrimenti lo spettacolo che da stamane tutti possono vedere nei pressi della Galleria Giovanni XXIII, ristrutturata per un pezzo, dove campeggia un cartellone che pare un targa alla memoria. Assieme al direttore dei lavori e ai tecnici che ci hanno lavorato risaltano i nomi della sindaca Raggi – rigorosamente più grande come se si trattasse di una manifestazione politica – e dell’assessore Meleo. E che c’entrano costoro con chi ha lavorato al cantiere?
Megalomania di Virginia Raggi
Ormai siamo alla megalomania sfrenata. A chi scrive capitò di aprire diversi ospedali a Roma – a partire dal Sant’Andrea e non solo – ma mai ci passò’ per l’anticamera del cervello di far scrivere cose del genere.
Commenta su Twitter il giornalista Giancarlo Loquenzi: “La sindaca Virginia Raggi mette una targa col suo nome per ricordare ai posteri di aver riasfaltato (per ora a metà) la galleria Giovanni XXIII. C’è qui tutta la misura della sua sindacatura”.
Non è il Ponte sullo Stretto di Messina. Non si tratta di un’autostrada. E nemmeno di una tangenziale. O una funivia. Semplicemente qualche centinaio di metri di galleria a Roma nord che bisogna tramandare ai posteri. Probabilmente perché altro da raccontare non avrà. Ma che il sindaco della Capitale debba gloriarsi di una romanella lascia davvero basiti. È l’inadeguatezza al potere.
Canna nord, canna sud, canna-bis…
Parliamo della canna nord della Galleria. Poi quando sarà ultimata la canna sud, potremo finalmente parlare di canna-bis…
Davvero ci si chiede che cosa succede in Campidoglio quando i numerosi consiglieri di Virginia Raggi si radunano attorno a lei. Scienziati che non sanno che cosa inventarsi per celebrarne le gesta. E non si rendono conto di come la facciano precipitare nel ridicolo di fronte a tutti. E purtroppo li paghiamo noi.
Comunque la domenica ecologica mi ha costretta a prendere il taxi, visto che oltre a non poter prendere la macchina non passava neanche l’autobus di cui avevo bisogno!!!!! Povera Roma nostra!!!!!