Il Covid 19 colpisce duro anche in Inghilterra: decessi raddoppiati. Usa in stato d’emergenza: Trump fa il test
Mentre in Cina la percentuale di guarigione sale all’81%, in Europa il Covid 19 continua a contagiare. Nel cuore del vecchio continente, Francia, Germania e Spagna entrano nel vivo della pandemia. E negli Stati Uniti il presidente Trump ha fatto il test di cui si attende a breve l’esito. Nel frattempo, anche negli Usa le autorità dichiarano lo stato di emergenza. In Gran Bretagna, oltre che il ricovero di un neonato, i dati sottolineano in rosso il raddoppio in 24 ore del numero dei decessi per coronavirus. Le autorità sanitarie hanno infatti reso noto che 10 pazienti sono morti, portando il totale a 21.
Covid 19, focolaio Europa
Dunque, come confermato dall’Oms negli ultimi giorni, l’Europa è in questo momento focolaio del coronavirus. La situazione è molto critica in Spagna, dove le autorità hanno proibito tutti gli spostamenti che non siano strettamente indispensabili. Dove ai cittadini è consentito muoversi da casa solo per andare al lavoro e rifornirsi di generi alimentari. E dove, soprattutto, come riferito dalle autorità, in un giorno ci sono stati più di 1.500 nuovi casi di coronavirus. Il Paese conta 136 morti. E con un totale di 5.753 casi, la Spagna è il secondo Paese in Europa ad aver il più alto numero di contagiati. El Pais, in particolare, fornisce un quadro della situazione, con aggiornamenti costanti. E precisa che il Consiglio dei ministri ha disposto i provvedimenti straordinari in una riunione speciale convocata per decretare lo stato di emergenza annunciato ieri dal premier Pedro Sanchez. Stato di emergenza che sarà in vigore per almeno due settimane.
In Inghilterra raddoppiano i decessi
A Londra, invece, un neonato è stato trovato positivo al test del coronavirus. È «il più giovane contagiato in Gran Bretagna», riporta il Guardian. E riferisce l’Ansa. La madre del piccolo, ricoverata in un ospedale nel nord della capitale britannica qualche giorno prima del parto per una polmonite, era stata contagiata dal Covid-19». Ultimo caso di una situazione precipitata che, in base ai dati raccolti dalla Bbc presso il servizio sanitario nazionale, conterebbe in questo momento un numero di decessi per coronavirus raddoppiati in queste ore. La gestione non proprio tempestiva della crisi epidemica sta cogliendo di sorpresa Inghilterra e Stati Uniti. Oggi, intanto, anche New York registra la sua prima vittima. Una donna di 82 anni soffriva da tempo di enfisema e altre patologie respiratorie, la cui morte è stata annunciata dal governatore dello stato Andrew Cuomo. I casi confermati per ora sono 421 nello stato di New York, di cui 154 solo nella città di New York
Negli Usa anche Trump fa il test
E sono giorni che si paventa un possibile contagio per il presidente Trump. Che poche ore fa, a sorpresa, dopo la conferenza stampa durante la quale ha annunciato la proclamazione dello stato d’emergenza nel Paese per il coronavirus, ha dichiarato: «Ho fatto il test ieri sera». Precisando, dopo le polemiche dei giorni scorsi, di non conoscere ancora l’esito del tampone. «Ci vorranno 1-2 giorni». Alla stampa, invece, ha anche specificato: «Mi hanno preso la temperatura entrando nella stanza ed è perfettamente normale». Nei giorni scorsi, Casa Bianca, stampa e opinione pubblica hanno più volte sollecitato Trump a sottoporsi al test, dopo contatti con persone poi risultata positive.
Lo scenario fosco del New York Times
Intanto, New York Times elabora in un articolo relativo agli effetti della pandemia di coronavirus negli Stati Uniti, delinea uno scenario da incubo che prevederebbe da 200.000 a 1,7 milioni di decessi. È il “worst case scenario”, lo scenario peggiore, che il quotidiano analizza facendo riferimento al confronto avvenuto a febbraio tra membri dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) ed esperti di tutto il mondo sulla diffusione del virus negli Stati Uniti. Uno degli esperti, Matthew Biggerstaff, ha illustrato 4 scenari possibili basati sulle caratteristiche del virus. Sulla rapidità di diffusione. E sulla gravità della malattia.
«Potrebbero morire da 200.000 a 1,7 milioni di persone»
Gli scenari, precisa il New York Times, sono stati elaborati con riferimento a percentuali della popolazione complessiva. A trasformare i dati in cifre sono stati esperti indipendenti. «Tra 160 e 214 milioni di persone potrebbero essere infettate negli Stati Uniti nel corso dell’epidemia, secondo una proiezione». L’epidemia «potrebbe durare mesi o anche più di un anno. Con contagi concentrati in periodi più brevi. Scaglionati nel corso del tempo in comunità differenti». In sintesi, con l’agghiacciante attendibilità dei calcoli numerici, «potrebbero morire da 200.000 a 1,7 milioni di persone».