Il Mosap avverte: “La polizia sta facendo il massimo ma occorrono maggiori tutele”
Il Mosap (Movimento sindacale autonomo di Polizia) lancia un altro appello. “Il senso di responsabilità con cui svolgiamo il nostro lavoro in questo momento particolare, direi storico, è un elemento fondamentale e far rispettare le regole, le norme le misure di contenimento è importante: e noi ci siamo”. Lo afferma all’Adnkronos Fabio Conestà, segretario generale del Mosap evidenziando che “quanto deciso dal governo è indispensabile per isolare e contenere il contagio e noi dobbiamo far sì che le regole vengano rispettate”.
Il Mosap: noi siamo in prima linea
“Noi cerchiamo di svolgere appieno e nel miglior modo possibile il nostro lavoro e siamo in prima linea, per strada, e – continua Conestà – ora siamo chiamati ad un sforzo maggiore, come lo sono medici ed infermieri, in questo momento particolare. Non ci possiamo esimere dal nostro impegno di agenti, il nostro spirito di abnegazione è innegabile, e siamo generosamente più disponibili rispetto all’ordinario, ma nello stesso tempo chiediamo un maggior rispetto delle tutele”.
Servono mascherine e disinfettanti
“Chiediamo una maggiore attenzione per la tutela della nostra salute – sottolinea Conestà – servono mascherine e gel disinfettanti per tutti, e voglio dire proprio tutti per chi fa servizio per strada e per chi ancora lavora in ufficio. Perché tutti gli agenti devono essere tutelati, protetti dal rischio di contagio. Anche perché non si tratta solo di proteggere gli agenti ma anche i loro cari, le loro famiglie”, conclude il segretario generale del Mosap.
Il Coisp: le forze in campo non bastano
Dello stesso avviso Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. “Lo sforzo dei poliziotti in questo momento di grave crisi è enorme. Gli agenti sono impegnati nei controlli sul territorio, chiamiamoli di routine, controlli di sicurezza per coloro che sono ai domiciliari. E ora si sono aggiunto quelli per il contenimento del contagio da coronavirus che vanno ad appesantire un impegno già importante”. L’appello che lancia è che “le forze in campo sono tante ma non bastano per un impegno così grande da portare avanti”.
Gravi le misure del settore carcerario
“Potrebbe passare inosservato ma i controlli sul territorio e di sicurezza quotidiani non sono diminuiti e non possono neanche essere messi da parte – spiega Pianese -. Quindi i controlli per il rispetto delle misure per il contenimento del contagio e le ulteriori restrizioni aggravano il lavoro degli agenti. In particolare quelle misure che provengono dal settore carcerario”. “E vorrei sottolineare che coloro che hanno condanne anche residue fino a 18 mesi sono persone che hanno commesso reati gravi, molto gravi, efferati, stupro, rapine, atti di violenza, per non parlare degli spacciatori che una volta a casa troverebbero comunque il modo per ricominciare a spacciare”.