Italiani trattati da appestati: nave italiana vaga nell’Oceano in cerca di un porto

7 Mar 2020 11:22 - di Monica Pucci

La nave italiana, carica di 64 nostri connazionali ma anche di tanti stranieri, vaga per l’Oceano in cerca di un approdo. E i porti, al suo passaggio, si chiudono e ci trattano come appestati. Come conferma la compagnia di bandiera, che incassa il no della Malesia.

Costa Crociere conferma che a causa delle restrizioni imposte nelle ultime ore dal governo della Malesia all’arrivo di viaggiatori di nazionalità italiana, la Costa Fortuna non è stata autorizzata ad entrare nel porto di Penang. Come da itinerario programmato. La nave è ora diretta ora verso Singapore”. Così in una nota Costa Crociere in merito al caso della nave da crociera Costa Fortuna, con a bordo 64 italiani. Ieri la Thailandia aveva negato l’attracco a Phuket a causa delle restrizioni adottate per l’emergenza coronavirus.

La nave italiana non sa dove approdare

”In seguito alle restrizioni imposte ieri dalle autorità Thailandesi che non avevano consentito l’attracco a Phuket, la Costa Fortuna aveva preso la rotta verso la Malesia. Tappa già prevista dall’itinerario. Costa Crociere precisa che la situazione sanitaria a bordo non presenta alcuna criticità. E che non ci sono casi sospetti fra gli ospiti italiani o di altre nazionalità”. La compagnia si mostra rammaricata ma impotente.

”Costa Crociere è ovviamente rammaricata per questa decisione inattesa che richiede una ulteriore modifica all’itinerario della nave. Costa Crociere sottolinea infine come, in uno scenario in continua evoluzione, la tutela della salute e della sicurezza dei propri ospiti è una priorità assoluta”.

Analogo calvario, e via crucis per i porti, si era vissuto con la Diamond Princess, agli inizi del contagio, con la presenza di decine di positivi a bordo.

 

Commenti

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  • Banchero Giuseppe 8 Marzo 2020

    Grazie Conte a nome dell’Italia.

  • Silvia Toresi 8 Marzo 2020

    Perché spendere i soldi all’estero per andare in vacanza?

  • giovanni vuolo 7 Marzo 2020

    Magari potrebbero provare ad attraccare in qualche porto africano, così potremmo testare l’accoglienza del continente nero.