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johnson si lava le mani (4)
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La scelta di Boris Johnson: “immunità di gregge” contro il mostro che sta devastando l’Europa

Esteri - di Antonio Pannullo - 16 Marzo 2020 - AGGIORNATO 16 Marzo 2020 alle 16:58

Perplessità in tutto il mondo per la scelta del premier inglese Boris Johnson di non attuare per ora alcun provvedimento per il coronavirus. Grande preoccupazione anche per il documento “segreto” pubblicato dalla stampa britannica che prevede scenari apocalittici. Downing Street infaatti oggi chiarisce alcuni aspetti delle rivelazioni fatte dal Guardian, riguardo ad un rapporto segreto di dossier segreto del Public Health England (Phe), l’autorità sanitaria inglese. Secondo il documento, il governo si attende che l’epidemia da coronavirus possa durare un anno, con l’80% della popolazione contagiata e 8 milioni di persone ricoverate.

Johnson potrebbe anche decidere di cambiare rotta

Si tratta però di uno “scenario peggiore ragionevole”, ha detto un portavoce durante il consueto briefing alla stampa. Quello del “worst case scenario” è uno “strumento di pianificazione”, ha detto il portavoce, ma “non quello che il governo si aspetta”. Il portavoce ha poi rimandato alla conferenza stampa di oggi, alla quale parteciperà il premier Boris Johnson, per ulteriori chiarimenti. Come è noto, il governo inglese crede alla cosiddetta “immunità di gregge”, fenomeno venn conosciuto da infettivologi e virologi. Il 60 per cento della popolazione dovrebbe infettarsi, così il virus si esaurirebbe da solo. In realtà, però, funzionerebbe solo in presenza di un vaccino a tappeto, che oggi non c’è.

Conferenza stampa quotidiana sull’evolversi della situazione sanitaria

Comunque, dopo le critiche sull’apparente mancanza di trasparenza con la quale il governo britannico sembra affrontare l’epidemia da coronavirus, Downing Street corre ai ripari. Da oggi, il premier Boris Johnson o un ministro di peso dell’esecutivo terranno conferenze stampa giornaliere per informare l’opinione pubblica sulle misure da seguire per contrastare la diffusione del contagio. Il governo è “impegnato” a mantenere informati i cittadini su quanto viene fatto durante l’emergenza e si fa guidare dalla scienza “per fornire le giuste risposte al momento giusto”. Lo ha detto un portavoce di Downing Street. A tenere la conferenza stampa odierna sarà lo stesso premier Johnson, insieme al professor Chris Whitty, chief medical adviser del governo e al chief scientific adviser, sir Patrick Vallance.

Le critiche di Zaia: alla fine conteremo i morti

Come è noto, in Gran Bretagna le scuole sono aperte e si tengono le manifestazione sportive e i concerti. Molti i contrari in Italia. “Non voglio neppure pensare a cosa possa accadere con la cosiddetta immunità di gregge. Gli inglesi organizzano le maratone ed è sbagliato. Se qualcuno pensa che questi siano dei bei segnali alla fine faremo la conta dei decessi e degli strascichi lasciati”. E’ il duro j’accuse lanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia sulla strategia ddel premier inglese, Boris Johnson per contrastare l’epidemia di coronavirus.

Appello degli italiani in Gb a Johnson

Anche gli italiani in Gran Bretagna sono preoccupati per le misure “meno che adeguate” del governo di Londra per contenere il coronavirus. Un timore chiaramente espresso in una lettera che 100 professionisti italiani hanno scritto al primo ministro Boris Johnson, ricordando che “tutte le organizzazioni di sanitarie raccomandano l’isolamento sociale come unico modo per contenere la diffusione di Covid-19 fino a quando non sarà dimostrato e disponibile un vaccino efficace”. Sono misure drastiche che hanno ripercussioni “negative” sull’economia, “ma è probabile che salveranno molte vite umane”, sottolineano i firmatari.

“Auspichiamo – sostiene Manfredi Nulli, con base a Londra e membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) e primo firmatario della lettera- che il governo britannico tenga in massima considerazione le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e implementi il prima possibile le misure prese dagli altri governi europei, dolorose ma necessarie, al fine di arginare il Coronavirus”.

In realtà non è ancora chiaro cosa farà il governo inglese. Potrebbe anche decidere di mettere in atto le stesse misure di gran parte dell’Europa, ma lo si saprà solo nei prossimi giorni. E’ ragionevole pensare che alla base della decisione del governo ci sia anche la proverbiale insofferenza degli inglesi a vere limitata la sua libertà personaler, ma occorrerà ancora attendere qualche giorno.

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di Antonio Pannullo - 16 Marzo 2020