Le lacrime di Roby Facchinetti: «Sui camion militari c’era la bara di un mio caro, siamo terrorizzati»
Le lacrime di Roby Facchinetti a “Domenica In”. La sua Bergamo è diventata il luogo simbolo della tragedia, delle vittime, dei ricoveri, degli ospedali stracolmi. Il sacrificio dei medici e degli infermieri, le bare trasportate dai camion militari, i forni per le cremazioni. «Su quei camion c’era un mio parente», racconta l’artista non trattenendo il dolore.
Roby Facchinetti: «Siamo terrorizzati, abbiamo paura»
«Vivere a Bergamo non è facile. Siamo terrorizzati, abbiamo paura. I malati vanno via in ambulanza. Le loro famiglie sanno che molte volte non li rivedranno più», continua Roby Facchinetti. Insieme a Stefano D’Orazio ha scritto il brano “Rinascerò rinascerai”, che racconta la speranza a cui tutti gli italiani si stanno appellando.
«Il coronavirus non guarda in faccia a nessuno»
È partita la gara di solidarietà. «Viviamo su un campo minato, è peggio di una guerra», continua l’ex leader indiscusso dei Pooh. «In guerra morivano i giovani, questo virus invece si prende tutti, senza distinzioni. Non guarda in faccia a nessuno. Eppure alcune persone non riescono ancora a capire la gravità della situazione».
«Devo consolare chi ha perso i propri cari»
«La musica», dice ancora Roby Facchinetti, «mi ha salvato e mi salva anche in questi momenti. Ma adesso, ogni volta che squilla il telefono, è un colpo al cuore. Faccio cose che mai avrei creduto di fare: consolare nipoti, amici e parenti che hanno perso i loro cari. In questo orribile viaggio siamo tutti uguali. Vorrei dire che siamo sulla stessa barca. Anzi, dico sullo stesso barcone o gommone. Siamo tutti uguali».
Roby Facchinetti dà speranza: «Ripartiremo»
«Non abbiamo mai vissuto una situazione umana così dura dal punto di vista psicologico. Cosa succederà poi? Usciamo tutti? A fare cosa? Ci vorrà molto tempo per elaborare e tornare alla vita di un mese fa. Sono convinto», conclude Roby Facchinetti, «che ripartiremo e ci rifaremo economicamente, anche con gli interessi. I bergamaschi e i lombardi hanno sempre avuto queste capacità e le tireremo fuori anche stavolta».