L’Italia chiamò. Tocca al popolo dimostrare che siamo capaci di vincere
Stamane sarà un’Italia più triste, che vedrà dalla grata della finestra la bottega chiusa. Non il negozio di generi alimentari, ma il barbiere, l’abbigliamento, il bar. E pure il ristorante.
Ma se il coronavirus dilaga, e se l’organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la pandemia, le centinaia di nostri connazionali morti e quelli che stanno soffrendo meritano il tributo solidale del nostro popolo: Conte ha annunciato misure severe – forse le prime misure severe – e c’è il consenso delle opposizioni. La Patria chiama gli italiani a fare la loro parte. Tristi ma fieri.
Non si diserta
Staremo in casa per quattordici giorni o un mese, non possiamo davvero saperlo. E forse nemmeno importa dire al governo che ha minimizzato troppo quando la ferita è apparsa evidente. Non serve a nulla la polemica.
BOIA CHI MOLLA !
.. Mi consola il fatto che, con il co-vid 19, non potrà venir sottoscritto alcun armistizio.
Nella mia vita non cambia assolutamente niente. Con 606 euro di pensione al mese dove cavolo volete che vada! Sono anni che precedo le misure contro il coronavirus.
E’ il momento degli “eroi” e non solo negli ospedali, ma nelle forze dell’ordine, nei servizi di base indispensabili, nei centri vitali della P.A. a livello centrale e periferico e nelle industrie essenziali…………….Era meglio non fosse accaduto, ma forse è importante manifestare il proprio senso del dovere personale e di dedizione al Paese che per troppo tempo ha trattato i cittadini o come un problema da dirigere e rieducare o come dei limoni da spremere in ogni modo.
Signori miei, così non si può andare avanti! Io ho ottantacinque anni, almeno gli ultimi anni della mia vita li voglio godere in Libertà! E oggi la Libertà mi manca! Sotto tutti gli aspetti.
Nell’agosto 1968, la sera prima della fatidica notte, mi trovavo a Praga in vacanza con alcuni miei colleghi (allora lavoravo a Coburgo, in Germania Ovest, ed i miei colleghi mi proponevano un viaggio “esplorativo” sul “nuovo corso” nella vicina repubblica ceco-slovacca). Quella sera ero in Piazza S. Venceslao e conobbi un giovane studente di filosofia, che in uno stupendo tedesco, degno di Thomas Mann o di Franz Kafka, mi disse queste testuali parole: “Ihr im Westen habt einen sehr kostbaren Schatz, über dessen Hochbedeutung Ihr selbst nicht genau im klaren seid: er heißt Freiheit” (Voi in Occidente disponete di un preziosissimo tesoro talmente importante, di cui voi stessi non vi rendete esattamente conto: si chiama Libertà”). Otto mesi dopo vidi il suo volto sui giornali: era Jan Palach. E le sue parole me le sono sempre tenute nel cuore come il suo testamento spirituale.
Non sono certo un terrorista, ma la tentazione di sganciare diecimila tonnellate di TNT o altro materiale deflagrante su tutte le città cinesi e di impacchettare, con la violenza, se necessario, tutti gli inetti membri di questo governicchio di m… e di spedirli nel luogo da cui proviene questo flagello, è grande.
So benissimo che ciò non risolverebbe nulla, per cui cerco di dominare la mia collera.
Ed è soltanto il ricordo di Jan Palach che mi trattiene da azioni insane.
Scusatemi lo sfogo.
Libertà vo’ cercando ch’è si cara, / come sa chi per lei vita rifiuta
richiedono l’uso della mascherina ma dove le troviamo?le vendono su internet al prezzo DI 49.90 L’una ma sono PAZZI?intervenga la POLIZIA POSTALE.
VOGLIAMO LE MASCHERINE! VOGLIAMO LE DISINFEZIONI! È più utile che ogni italiano disponga di un numero sufficiente di mascherine e locali, strade, negozi vengano disinfettati, o “chiudere l’Italia” mentre la gente si infila senza protezione nei negozi di alimentari e nelle farmacie? Governo di schiavisti che intravvedono affari miliardari