L’Italia chiamò. Tocca al popolo dimostrare che siamo capaci di vincere

12 Mar 2020 6:00 - di Francesco Storace

In guerra non sono ammesse diserzioni. E questa al coronavirus è una guerra sapendo che i soldati obbediscono agli ordini. Rinunceremo per un po’ di tempo alle nostre abitudini.

L’Italia di questa mattina vedrà scattare il ‘blocco totale‘ degli esercizi al dettaglio e delle imprese di servizio su tutto il territorio nazionale, con esclusione dei servizi e dei beni di prima necessità. E poi: aperte farmacie e parafarmacie.

Che cosa chiude

Ancora Conte: “Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Per le attivita’ produttive va incentivato il piu’ possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi. Le fabbriche potranno continuare a svolgere attivita’ produttive a condizione che assumano protocolli di sicurezza che evitino il contagio. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti”.

Poi, l’annuncio della nomina di un commissario, Domenico Arcuri, che dovrà lavorare di corsa alla terapia intensiva da realizzare in tempi brevi laddove manca.

Certo, prende la tristezza. Perché la situazione è drammatica. Ma ci vuole la responsabilità assieme, appunto, alla fierezza di quei  buoni italiani che nei momenti più brutti hanno saputo alzare la testa e ricominciare daccapo.

L’Italia chiamò

E suonano di forte incoraggiamento a chi sente il richiamo di una Patria che sta vedendo morire troppi suoi figli le parole di Giorgia Meloni.

Anche lei, in comunicazione diretta col nostro popolo, da Facebook, a tarda serata per dire con straordinario senso istituzionale che dal Governo arriva una decisione rigida ma necessaria”. Proprio Fratelli d’Italia, “purtroppo” aveva compreso quel che si doveva fare “come ineluttabile per contenere l’epidemia”.

E poi ha aggiunto Giorgia, con consapevolezza e fierezza: “L’Italia sta combattendo contro un nemico subdolo che minaccia la vita dei più fragili e il futuro economico di tutti. È il momento del coraggio e dell’orgoglio nazionale. Siamo un grande popolo e supereremo anche questo momento drammatico della storia della nostra Patria”.

Ancora una volta, a destra, prevale l’interesse nazionale. Passerà questo momento di sofferenza e sarà più bello riabbracciarci dopo un lungo viaggio in una direzione che non conoscevamo. È comunità.

Domani – se tutto andrà bene come dovrà andare – sarà stato ciascuno di noi l’artefice della sconfitta del coronavirus. Come si è ripetuto tantissime volte nella nostra immensa famiglia, se il destino è contro di noi, peggio per lui. Perché vinceremo noi.

 

Commenti

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  • tommaso bisi griffini 12 Marzo 2020

    BOIA CHI MOLLA !

  • MASSIMILIANO POLLA 12 Marzo 2020

    .. Mi consola il fatto che, con il co-vid 19, non potrà venir sottoscritto alcun armistizio.

  • Giuseppe 12 Marzo 2020

    Nella mia vita non cambia assolutamente niente. Con 606 euro di pensione al mese dove cavolo volete che vada! Sono anni che precedo le misure contro il coronavirus.

  • Carlo Cervini 12 Marzo 2020

    E’ il momento degli “eroi” e non solo negli ospedali, ma nelle forze dell’ordine, nei servizi di base indispensabili, nei centri vitali della P.A. a livello centrale e periferico e nelle industrie essenziali…………….Era meglio non fosse accaduto, ma forse è importante manifestare il proprio senso del dovere personale e di dedizione al Paese che per troppo tempo ha trattato i cittadini o come un problema da dirigere e rieducare o come dei limoni da spremere in ogni modo.

  • Mario Salvatore Manca 12 Marzo 2020

    Signori miei, così non si può andare avanti! Io ho ottantacinque anni, almeno gli ultimi anni della mia vita li voglio godere in Libertà! E oggi la Libertà mi manca! Sotto tutti gli aspetti.
    Nell’agosto 1968, la sera prima della fatidica notte, mi trovavo a Praga in vacanza con alcuni miei colleghi (allora lavoravo a Coburgo, in Germania Ovest, ed i miei colleghi mi proponevano un viaggio “esplorativo” sul “nuovo corso” nella vicina repubblica ceco-slovacca). Quella sera ero in Piazza S. Venceslao e conobbi un giovane studente di filosofia, che in uno stupendo tedesco, degno di Thomas Mann o di Franz Kafka, mi disse queste testuali parole: “Ihr im Westen habt einen sehr kostbaren Schatz, über dessen Hochbedeutung Ihr selbst nicht genau im klaren seid: er heißt Freiheit” (Voi in Occidente disponete di un preziosissimo tesoro talmente importante, di cui voi stessi non vi rendete esattamente conto: si chiama Libertà”). Otto mesi dopo vidi il suo volto sui giornali: era Jan Palach. E le sue parole me le sono sempre tenute nel cuore come il suo testamento spirituale.
    Non sono certo un terrorista, ma la tentazione di sganciare diecimila tonnellate di TNT o altro materiale deflagrante su tutte le città cinesi e di impacchettare, con la violenza, se necessario, tutti gli inetti membri di questo governicchio di m… e di spedirli nel luogo da cui proviene questo flagello, è grande.
    So benissimo che ciò non risolverebbe nulla, per cui cerco di dominare la mia collera.
    Ed è soltanto il ricordo di Jan Palach che mi trattiene da azioni insane.
    Scusatemi lo sfogo.
    Libertà vo’ cercando ch’è si cara, / come sa chi per lei vita rifiuta

  • sergio la terza 12 Marzo 2020

    richiedono l’uso della mascherina ma dove le troviamo?le vendono su internet al prezzo DI 49.90 L’una ma sono PAZZI?intervenga la POLIZIA POSTALE.

  • federico 12 Marzo 2020

    VOGLIAMO LE MASCHERINE! VOGLIAMO LE DISINFEZIONI! È più utile che ogni italiano disponga di un numero sufficiente di mascherine e locali, strade, negozi vengano disinfettati, o “chiudere l’Italia” mentre la gente si infila senza protezione nei negozi di alimentari e nelle farmacie? Governo di schiavisti che intravvedono affari miliardari