Lon Fon – Milano
16 Mar 2020 0:01 - di Redazione
Lon Fon
Via Lazzaretto, 10 – 20124 Milano
Tel. 02/29405153
Sito Internet:
Tipologia: cinese
Prezzi: antipasti 2/12€, zuppe 5/12€, ravioli 6/8€, altri piatti dai 5€ ai 19,50€
Giorno di chiusura: mai
Prezzi: antipasti 2/12€, zuppe 5/12€, ravioli 6/8€, altri piatti dai 5€ ai 19,50€
Giorno di chiusura: mai
OFFERTA
A poca distanza dalla stazione e dai nuovi grattacieli di Porta Nuova, in una traversa del trafficato Viale Tunisia, Lon Fon è uno dei ristoranti cinesi storici e più antichi della città. Lontano dalle ultime tendenze basate su specifiche tradizioni regionali e su nuovi “piatti icona” come i dim sum, propone un menù dove regnano inossidabili i piatti classici che hanno accompagnato la nostra scoperta della cucina cinese: involtini, ravioli, riso, zuppe, carni saltate e in agrodolce, cominciando dalle nuvole di gambero e finendo con il gelato fritto. L’ambiente porta i segni del tempo nell’arredo, e anche l’offerta, rispetto alla nostra ultima visita, sembra aver perso un po’ di smalto evidenziando qualche segno di stanchezza. Niente da dire invece sugli ingredienti, sempre di buona qualità e freschezza, soprattutto per quanto riguarda le verdure. Una cucina con luci e ombre, quindi, come nel caso degli antipasti: gli involtini primavera, dal ripieno fresco e croccante, erano caratterizzati da una frittura non molto fragrante e leggermente unta e i ravioli di carne alla griglia si sono rivelati di fattura solo discreta sia nel ripieno che nella pasta. Migliore la zuppa di wanton, leggera ed equilibrata, e soprattutto i due piatti di verdure, funghi e bambù e il mix di verdure, dove una cottura azzeccata lasciava tutti gli elementi al giusto grado di croccantezza, mentre erano ben dosati i condimenti. Si ritorna nella norma con gli spaghetti di riso saltati con verdure e vitello, arrivati purtroppo solo tiepidi.
A poca distanza dalla stazione e dai nuovi grattacieli di Porta Nuova, in una traversa del trafficato Viale Tunisia, Lon Fon è uno dei ristoranti cinesi storici e più antichi della città. Lontano dalle ultime tendenze basate su specifiche tradizioni regionali e su nuovi “piatti icona” come i dim sum, propone un menù dove regnano inossidabili i piatti classici che hanno accompagnato la nostra scoperta della cucina cinese: involtini, ravioli, riso, zuppe, carni saltate e in agrodolce, cominciando dalle nuvole di gambero e finendo con il gelato fritto. L’ambiente porta i segni del tempo nell’arredo, e anche l’offerta, rispetto alla nostra ultima visita, sembra aver perso un po’ di smalto evidenziando qualche segno di stanchezza. Niente da dire invece sugli ingredienti, sempre di buona qualità e freschezza, soprattutto per quanto riguarda le verdure. Una cucina con luci e ombre, quindi, come nel caso degli antipasti: gli involtini primavera, dal ripieno fresco e croccante, erano caratterizzati da una frittura non molto fragrante e leggermente unta e i ravioli di carne alla griglia si sono rivelati di fattura solo discreta sia nel ripieno che nella pasta. Migliore la zuppa di wanton, leggera ed equilibrata, e soprattutto i due piatti di verdure, funghi e bambù e il mix di verdure, dove una cottura azzeccata lasciava tutti gli elementi al giusto grado di croccantezza, mentre erano ben dosati i condimenti. Si ritorna nella norma con gli spaghetti di riso saltati con verdure e vitello, arrivati purtroppo solo tiepidi.
AMBIENTE
Tradizionale e accogliente, ma un po’ pesante nell’uso di tessuti e tendaggi.
SERVIZIO
Molto veloce e al tempo stesso premuroso.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net