Mirko Tremaglia, la sua Bergamo. E una comunità orgogliosa di quei medici
E poi ancora, capita di chiedere a Giorgia Meloni un’intervista per parlarne e lei, con grande cortesia, dice di no, “ti prego solo di ringraziare uno ad uno i consiglieri della fondazione An e la famiglia del Secolo d’Italia. Questi fatti sono molto più importanti delle mie parole”.
L’impegno della fondazione An
Chissà quanti hanno pensato a Mirko mentre decidevano – unanimemente – per l’ospedale di Bergamo. Gasparri, Alemanno, La Russa, i ministri come lui. Si ritrova una comunità anche se milita politicamente in formazioni politiche distinte ma la storia comune è quella. E drammaticamente è anche storia di un’Italia sofferente, impaurita, ma orgogliosamente tenace e pronta a reagire al male.
Lo si vede anche dalle somme piccole e grandi che arrivano in fondazione. E commuove anche pensare alle risorse che proprio a via della Scrofa sono giunte da chi le donò in anni lontani e ora possono servire a salvare vite umane.
Sono bastate 24 ore, dall’annuncio dell’iniziativa della fondazione An per far partire mezzo milione di euro all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Papa Giovanni XXIII di Bergamo. È un fatto che ci deve rendere tutti orgogliosi perché è l’Italia tutta che ci chiama a fare il nostro dovere.
Lo stesso Secolo d’Italia sta tentando di dare il massimo di informazione a tutti voi e quello che ha deciso di fare la fondazione An – di cui siamo la voce ufficiale – ci stimolerà ancora di più a lavorare con la profondità che merita questa tragedia nazionale.
Ma siamo certi che anche la nostra redazione sarà all’altezza, una volta di più, di questa sfida per una corretta informazione. Vorremmo raccontare tutto di quella sanità che fatica in maniera terribile e ci proveremo. Ma quei sanitari già sanno quanto affetto tutta la Patria nutre per ciascuno di loro. E quanta stima. Ci rendete sempre più orgogliosi, col vostro sacrificio, dell’appartenenza alla stessa Nazione.
Ancora una nota.
La meravigliosa iniziativa di Mirko Tremaglia, attraverso la sua legge, che diede la possibilita’ agli italiani che vivono fuori dell’Italia di poter partecipare al voto italiano attraverso i famosi 18 eletti, meravigliosa iniziativa che purtroppo si e’ risolta come un bluff. Quanti di questi 18 eletti hanno veramente a cuore le necessita’ degli italiani ?
Purtroppo, dico purtroppo si e’ dimostrata una corsa ad assicurarsi stipendi e pensioni d’oro per il resto delle loro vite e credo anche la possibilita’ di trasmettere parte di questi benefici ai familiari . Lodevole e’ stata l’idea di Mirko Tremaglia ma forse non penso’ ai risvolti. Infatti la realta’ e’ che gli italiani che vivono all’estero non hanno ne vedranno nulla che possa essere loro di aiuto dalla Madre Patria, almeno fino a quando avremo la dittatura di sinistra.
Mi domando dove cavolo sono emergency, i medici senza frontiere, le ong varie ? Sembra che fare del bene significa solo aiutare gli stranieri, mentre se aiuti gli italiani non fa ‘figo’, non sei moralmente inattaccabile, sei fuori moda.
Ci fate sapere quando e quanto le seguenti societa’ e associazioni verseranno per l’ospedale di Bergamo e non solo?
– Bergoglio e la sua IOR.
– L’anpi (da tutte le sue sedi).
– La Repubblica ( giornale ).
– Il PD della camera dei deputati.
– I pentastellari della camera dei deputati.
– I senatori di sinistra tutti insieme.
– Zingaretti.
– Renzi.
– Boldrini – Bonino – Prodi – Mattarella – Gentiloni – Fedeli- Vendola – Varo
– Conte 1 e 2.
Speriamo che la redazione del giornale ci fara’ sapere quanto sopra richiesto con un messaggio ufficiale del “Secolo d’Italia e di FdI, messaggio che dovrebbe dare una chiara visione a noi italiani di quanto i sopra citati saranno interessati all’aiuto necessario per i vari ospedali che stanno lottando senza sosta per combattere il virus.
Grazie anche a nome di noi tutti.
No, mi dispiace, i problemi si risolvono anche con la testa, non solo con il cuore. Gli assembramenti, gli incredibili assembramenti sono proprio negli ospedali e in generale nelle strutture mediche. Disorganizzazione. E criminale assenza di misure di sicurezza. Mascherine per tutti e adeguato equipaggiamento dei sanitari sono il principale modo per contrastare la diffusione. Non ci sono le mascherine? Produciamole, invece di blaterare tuttiacasa. Il virus si è diffuso proprio dagli ospedali.