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Un ragazzo di 15 anni è morto la notte scorsa a Napoli in un tentativo di rapina a un carabiniere in abiti civili. Secondo le prime notizie il ragazzo era armato; il militare ha reagito e nella sparatoria il 15enne è rimasto ferito con colpi che lo avrebbero raggiunto al capo e al torace. Portato dal 118 all’ospedale Pellegrini, è deceduto. All’alba il Pronto soccorso è stato devastato, fa sapere la Asl, dalla rabbia dei parenti. Il servizio è stato sospeso e i pazienti sono stati trasferiti nei reparti e in altri ospedali.
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Un ragazzo di 15 anni è morto la notte scorsa a Napoli in un tentativo di rapina a un carabiniere in abiti civili. Secondo le prime notizie il ragazzo era armato; il militare ha reagito e nella sparatoria il 15enne è rimasto ferito con colpi che lo avrebbero raggiunto al capo e al torace. Portato dal 118 all’ospedale Pellegrini, è deceduto. All’alba il Pronto soccorso è stato devastato, fa sapere la Asl, dalla rabbia dei parenti. Il servizio è stato sospeso e i pazienti sono stati trasferiti nei reparti e in altri ospedali. FACEBOOK ASL NAPOLI 1 CENTRO +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO’ ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Napoli, nel Pronto soccorso devastato la morte di una donna ignorata dai media

Cronaca - di Marta Lima - 3 Marzo 2020 - AGGIORNATO 3 Marzo 2020 alle 14:53

La morte di Ugo Russo per mano di un carabiniere, domenica notte, a Napoli. La devastazione del Pronto soccorso da parte dei parenti della vittima. Fino alla tragedia che si aggiunge alla tragedia. Una donna, picchiata a sangue dal marito, muore in quel nosocomio proprio nelle ore in cui si verificano le intemperanze. A causa, probabilmente, non di quella guerriglia. Ma una morte di cui nessun giornale ha dato conto.

Le ore di guerriglia nel pronto soccorso

Lo racconta oggi il quotidiano on line Il Riformista, secondo cui una donna ucraina, che era ricoverata da qualche giorno dopo essere stata picchiata dal marito, è morta nelle stesse ore del ricovero del 15enne. “La donna, una ucraina di 39 anni, era ricoverata in gravissime condizioni dopo le percosse subite dal coniuge che le avevano provocato lo spappolamento di fegato e milza. Condizioni poi degenerate con il passare delle ore con i medici che non hanno potuto fare nulla per frenare l’emorragia addominale. Il decesso è avvenuto nel reparto di Rianimazione dove era stato trasferito anche il 15enne Ugo Russo, poi morto in quelle stesse ore.

La vicenda ignorata dai media

La brutale aggressione è stata denunciata ai carabinieri che procedono nelle indagini”, scrive il quotidiano. Che accusa i media. “E’ incredibile come l’attenzione in questi giorni si sia concretata solo sulla morte di Ugo Russo. Era sì un ragazzo giovane ma è stato protagonista di un’attività criminale, uno che ha tentato una rapina” commenta il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

A quanto pare, i parenti di questa donna, che la notte di sabato 29 febbraio si trovavano in ospedale, sono stati spintonati dai familiari e amici di Russo, si sono ritrovati nel caos.

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di Marta Lima - 3 Marzo 2020