Riva Destra: il Cura Italia è un placebo. Le nostre proposte su famiglia, scuola, avvocati, datori di lavoro

31 Mar 2020 10:50 - di Redazione

Riva Destra all’attacco. “ll Decreto Cura Italia appare più un farmaco placebo che una soluzioni per le urgenti necessità di tanti milioni di nostri concittadini. Nonché delle nostre imprese. E bene hanno fatto i parlamentari di Fratelli d’italia a consegnare le loro proposte correttive. E integrative“.

Da Riva Destra 12 emendamenti al Cura Italia

Riva Destra, movimento federato al partito guidato da Giorgia Meloni, “avvalendosi del proprio ‘think tank’, ha saputo evidenziare ulteriori punti di debolezza. Sul tavolo il recente atto firmato frettolosamente dal presidente Conte. E propone ulteriori 12 emendamenti ai parlamentari che rappresentano le nostre istanze”. Così in una nota congiunta Fabio Sabbatani Schiuma e Fabio Verna, segretario nazionale e responsabile del dipartimento economico del Comitato romano di Riva Destra.

“I comparti toccati  grazie al lavoro svolto dal vicesegretario nazionale Angelo Bertoglio, dal coordinatore del Lazio Marco Micacchi, dai responsabili provinciali di Brindisi, Frosinone e Imola, rispetivamente Massimiliano De Noia, Daniele Colasanti e Umberto Giannini, oltre che da Enrico La Monica del Comitato romano, sono il sostegno ai genitori. E alle attività didattiche per la formazione dei loro figli, sostegno da porre in essere anche per quei datori di lavoro titolari di più sedi di attività. E ancora – prosegue la nota- la tutela dei lavoratori autonomi iscritti ad Albi professionali. Con particolare attenzione agli avvocati in bassa fascia di reddito. E l’impiego di medici e funzionari della pubblica amministrazione presso il Ministero della Salute. Nonché lo scorrimento delle graduatorie dei precari del Corpo dei VV.FF. con le conseguenti debite assunzioni. Infine le modifiche al reddito di cittadinanza. Che invece di essere un efficace ammortizzatore sociale, ha creato squilibri e talvolta anche abusi. Il lavoro sviluppato da Riva Destra vuole contribuire al sostegno di quelle fasce sociali, cosiddette deboli. Che non vengono correttamente tutelate dall’attuale governo”.

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