Travaglio, il pretoriano di Conte che vorrebbe imbavagliare Meloni, Salvini e B.
Il sospetto circolava da tempo. Ma ora, con il passare dei giorni e sotto l’incalzare degli eventi, è diventato realtà: il Fatto Quotidiano è l’organo ufficiale del Conte-bis, anzi del bisConte. Non è solo un gioco di parole, ma un programma politico-editoriale. Basta un pizzico di spirito di osservazione per rendersi conto che il giornale di Marco Travaglio ha cuore non tanto la sorte del governo quanto quella di lo presiede: Conte Giuseppi da Volturara Appula. Ne è, anzi, la guardia pretoriana. E. Travaglio che lo dirige è un Tigellino reincarnato.
Travaglio “azzanna” chiunque critichi il premier
Lui non fa nulla per nasconderlo. Randella a colpi di ospitate televisive e di editoriali chiodati chiunque commetta l’imprudenza di avvicinarsi troppo all’Inquilino di Palazzo Chigi. Rispettare la distanza di sicurezza è un obbligo che non ammette deroghe, neppure in favore dei soci di maggioranza. Citofonare, per conferma, a Matteo Renzi. In poche parole il manovratore non va mai disturbato. Persino quando al manovratore capita di dire o fare cazzate (cioè spesso) come, ad esempio, in occasione della fuga di notizie delle misure contenute nel primo Dpcm con annesso controesodo verso Sud di lavoratori meridionali terrorizzati dal contagio. Ma il divieto vale per soprattutto per l’opposizione, funzione assolutamente ignota alla costituzione tigellin-travagliesca. Insomma, Meloni, Salvini e B. si togliessero dalla testa di fare le pulci alla 3C (Conte, Casalino e Casaleggio & associati).
Il Fatto Quotidiano è ormai l’organo ufficiale del Conte-bis
Già, come si permettono? Mica governa B., la cui sola esistenza in vita era motivo sufficiente per affollare di magistrati i talk-show e di girotondini le piazze. Signori cari, l’Italia è cambiata. Infatti è in mano a Travaglio e friends. Gli stessi che hanno sussurrato ai somari Cinquestelle le soluzioni più liberticide: abolizione della prescrizione, intercettazioni a gogò, pesca a strascico delle nostre conversazioni grazie al Trojan e via restringendo. E che ora vorrebbero pure che l’opposizione non fosse tale in nome dell’assunto che chi critica Conte a virus incombente è uno sciacallo. L’appetito, si sa, vien mangiando. È come se Sallusti, all’indomani del terremoto dell’Aquila, avesse preteso la cessazione delle ostilità contro il Cavaliere. Guarda caso, all’epoca Travaglio ululava più di ogni altro e tutto si sentiva tranne che uno sciacallo.
Non sapevo che “pretoriano” fosse sinonimo di stronzo.
mi piacerebbe una forma giornalistica meno fantasiosa , più asciutta e diretta . Gli stessi sacrosanti concetti riportati da Dalla Casta suonerebbero più seri e veritieri se enunciati con più rigore , senza fronzoli e frasi ad effetto . E’ un momento cruciale , questo che stiamo vivendo . Qualora si desideri distrarsi dalla realtà , la rete trabocca proposte di narrativa fantasy e serie di fiction . Quando ci informiamo , invece , abbiamo bisogno di notizie secche , commenti asciutti e magari taglienti , dove la nostra contrarietà al sistema trovi un riscontro di livello , non da bar sport .
Al di là della forma , comunque , il contenuto è condivisibile ed il richiamo al L’Aquila molto azzeccato . Grazie .
attenzione, i gravissimi errori della sanità lombarda, veneta, ed anche piemontese e ligure, potrebbero, con l’aiuto giudiziario, spazzare via tutto il centro destra: qui si tratterebbe di strage, non di tangenti.
Povero Travaglio, prigioniero del suo carattere. Non contento di aver perso i 2/3 di lettori, imperterrito continua con coerenza si deve riconoscere, ad insultare tutti coloro che gli stanno sui cosiddetti cominciando da chi non la pensa come lui.
TEMPO AL TEMPO:quando travaglio inizia a far affogare nella sua saliva il cocco di turno.. Quel cocco è spacciato politicamente
DI PIETRO.. Per qualche tempo RENZI.. Poi INGROIA.. poi 5s..adesso giuseppi ? ossia Winston C
Quardo la foto e deduco che non sono necessari commenti.
Marco Travaglio è l’archeotipo del giornalismo becero e di parte. Difendere l’indifendibile e oltraggiare pesantemente chi critica e dice la verità Quanto sono lontani i tempi del maestro irraggiungibile Indro Montanelli