Trecca – cucina di mercato – Roma
3 Mar 2020 0:01 - di Redazione
Trecca – cucina di mercato
Via Alessandro Severo, 222 – 00145 Roma
Tel. 06/88650867
Sito Internet:
Tipologia: romana
Prezzi: antipasti 4/10€, primi 9/12€, secondi 13/18€, dolci 5/6€
Prezzi: antipasti 4/10€, primi 9/12€, secondi 13/18€, dolci 5/6€
Giorno di chiusura: Sabato a pranzo e Domenica
OFFERTA
Al pianterreno di un palazzo in una traversa della Cristoforo Colombo, non distante dall’Ex Fiera di Roma, trova ospitalità questo avamposto della tradizione capitolina, qui mediamente ben eseguita e con puntate pure verso il quinto quarto. Ottima la partenza con quello che si rivelerà il miglior piatto della serata, il padellotto alla macellara con regaje di pollo e patate, affiancato da buone polpette al sugo e dalla picchiabbomba, una grande e convincente polpetta di bollito dalla panatura croccante adagiata su una salsa al pomodoro. Buona prosecuzione con due classici della tradizione, la carbonara e l’amatriciana, ricche di guanciale che avremmo preferito più croccante e forse un filo troppo speziate per via dell’eccessivo apporto di pepe. Non ci hanno pienamente convinto, invece, gli involtini “ar sugo come ‘na vorta” per via della carne un po’ stoppacciosa, mentre abbiamo apprezzato la guancia di manzo tenera e saporita. Finale dimenticabile per via di una crostata di ricotta e visciole solo discreta e di una torta della nonna parimenti non esaltante, seguite da un caffè leggermente sottoestratto.
Al pianterreno di un palazzo in una traversa della Cristoforo Colombo, non distante dall’Ex Fiera di Roma, trova ospitalità questo avamposto della tradizione capitolina, qui mediamente ben eseguita e con puntate pure verso il quinto quarto. Ottima la partenza con quello che si rivelerà il miglior piatto della serata, il padellotto alla macellara con regaje di pollo e patate, affiancato da buone polpette al sugo e dalla picchiabbomba, una grande e convincente polpetta di bollito dalla panatura croccante adagiata su una salsa al pomodoro. Buona prosecuzione con due classici della tradizione, la carbonara e l’amatriciana, ricche di guanciale che avremmo preferito più croccante e forse un filo troppo speziate per via dell’eccessivo apporto di pepe. Non ci hanno pienamente convinto, invece, gli involtini “ar sugo come ‘na vorta” per via della carne un po’ stoppacciosa, mentre abbiamo apprezzato la guancia di manzo tenera e saporita. Finale dimenticabile per via di una crostata di ricotta e visciole solo discreta e di una torta della nonna parimenti non esaltante, seguite da un caffè leggermente sottoestratto.
AMBIENTE
Si nota la mano dell’architetto nel disegnare spazi con un mood che richiama le moderne tendenze con la cucina a vista protetta da vetrate, per un insieme che risulta piacevole nella sua semplicità, con l’unico difetto di risultare piuttosto rumoroso. Plauso per il bagno dotato di fasciatoio per i bambini disponibile in quello per portatori di handicap.
SERVIZIO
Alla mano e ben cadenzato nei tempi, anche se è stato fastidioso ordinare diversi piatti per sentirsi dire che erano terminati: sarebbe stato il caso di avvertire prima della comanda.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net