«Tutti ai posti di combattimento»: ora Putin incita le folle. Ma in Russia è mistero su contagi e emergenza
Appena una settimana fa, sulla situazione dei contagi in Russia, Putin dichiarava che la diffusione dell’epidemia di coronavirus nel Paese «è sotto controllo, malgrado l’elevato rischio». Aggiungendo a stretto giro che, secondo il presidente, autorità e popolazione sono stati fin lì «in grado di contenere la penetrazione e la diffusione su larga scala della pandemia», rassicurando così addetti ai lavori e opinione pubblica, in un intervento di fronte al suo governo. Dichiarazioni arrivate dopo aver ispezionato un nuovo centro aperto a Mosca per la gestione delle informazioni sull’emergenza.
Contagi da Covid-19: Putin comincia a dire qualcosa…
Dunque, stando a quanto riferito ufficialmente, il numero dei casi di contagio confermati in Russia è inferiore a 500. O giù di lì. Come riporta il sito di Rainews, «i casi di contagio confermati ufficialmente in Russia sono meno di 500. Ma come ha evidenziato Sobyanin, il volume dei test effettuati in tutto il paese è insufficiente. E la percezione del rischio, da parte dei governatori delle regioni, non è corretta. Al momento, abbiamo circa 500 sospetti casi di Coronavirus. E ci sono anche casi non confermati. Registriamo che circa l’80-90% sarà effettivamente confermato. Non importa se ce ne sono 400 o 500. Significa che la dinamica è piuttosto alta. È una situazione grave, sono state le parole del primo cittadino di Mosca».Nel rispetto di tutti, ha quindi precisato Putin, «ai cittadini devono essere date tutte le informazioni di cui hanno bisogno».
Le prime dichiarazioni sono di incoraggiamento
Dunque sono in molti, adesso, a sospettare un controllo sull’informazione reale della situazione nel Paese. Rassicurazioni ufficiali a parte. Anche perché, dopo la visita di ieri del presidente russo ai pazienti contagiati da Covid-19, media e web parlano in queste ore di diverse “motivazioni” che avrebbero indotto il capo del Cremlino a quel passo. In testa a tutte, stando a quanto riferito in queste ore dai siti locali ed esteri, la denuncia del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, durante una riunione con il Presidente. Un incontro che, intanto, avrebbe fatto emergere una prima, inquietante verità. «Nessuno conosce quale sia la situazione reale in termini di diffusione dell’epidemia in Russia».
Ma in Russia si alimenta il sospetto del silenzio di Stato
Non solo. La visita ai reparti da giorni in prima linea contro il virus smentiscono le voci che davano Putin in auto-isolamento per prevenire un contagio. E dunque, sempre andando per deduzioni, la priorità di Putin in questo momento, almeno secondo quanto rilanciato da alcuni analisti, sarebbe quella di rassicurare i Russi. E, in questo senso, le immagini del leader del Cremlino tra i malati di Covid-19 sarebbero state mirate soprattutto a rassicurare la popolazione sullo stato dei contagi. Così Putin, E non è sfuggito ai più il paragone: come il presidente cinese Xi Jinping, in piena epidemia è arrivato all’ospedale moscovita Kommunarka in abiti civili. Ha indossato le protezioni di rito. E con guanti, tuta protettiva gialla simile a quella usata dagli operatori sanitari, una maschera anticontaminazione che copriva tutto il volto, ha saluto i degenti. Ha scambiato qualche battuta col primario Denis Protsenko. Ringraziato tutti.
Cosa farà ora la Russia fronteggiare l’emergenza mondiale?
Poi, dopo l’incoraggiamento di rito al personale sanitario – «Ho visto come lavora il personale» –. E i ringraziamenti dovuti. Putin si è accomiatato con un esortativo «tutti al loro posto di combattimento. Non voglio usare espressioni militari, ma davvero tutto funziona come le lancette di un orologio. Come un buon meccanismo». E con un morto accertato e centinaia di sospetti, sono in molti oggi a chiedersi. E non solo a Mosca. Ma a partire da cosa anche la Russia ora deve fronteggiare l’emergenza mondiale?