Via col Vento, ecco la nuova traduzione integrale. Il romanzo nel mirino del politicamente corretto
Via col Vento, uno dei romanzi più amati, torna in libreria per Neri Pozza in una nuova traduzione. L’hanno curata Annamaria Biavasco e Valentina Guani. Il romanzo si presenta ai lettori senza i tagli dell’edizione del 1937. E con particolare attenzione alle connotazioni negative del termine “negro”, tenendo conto dell’evoluzione delle sensibilità culturali e linguistiche.
Le traduttrici hanno voluto mitigare i “niggers” di inizio Novecento usando”neri” o alternative come “schiavi”, “servi”, “servitù”. Com’è noto il longseller di Margaret Mitchell è oggetto di polemiche negli Usa. I paladini dell’ideologia politically correct giudicano troppo romantica la visione del Sud offerta dall’autrice. E vorrebbero relegare Via col Vento tra i libri proibiti. Invece tra i pregi del romanzo c’è la capacità dell’autrice di mettere in luce anche i difetti del mondo spazzato via dalla Guerra di secessione: l’arroganza dei signori del cotone, l’ipocrisia nei rapporti sociali, la tendenza ad evadere dalla realtà, il nostalgismo improduttivo, il conformismo ottuso. Lei, nata ad Atlanta nel 1900, era cresciuta tra i racconti dei veterani. Volle che lo scenario storico di Via col Vento fosse accurato e corretto. E si documentò con cura certosina.
Ma non si deve certo allo sfondo storico il successo del romanzo: la trama ben congegnata e l’originalità della protagonista, Scarlett-Rossella, ne hanno decretato una imperitura popolarità. Anche grazie al pluripremiato film di Victor Fleming del 1939. Scarlett O’Hara è frutto dell’immaginazione della Mitchell ma anche di dati biografici importanti: la madre dell’autrice era una suffragetta di origini irlandesi mentre la civetteria era fornita dalla stessa scrittrice, giornalista dell’Atlanta Journal.
Nel leggere o rileggere le pagine di Via col Vento è difficile non pensare alle espressioni sbarazzine e maliziose di Vivien Leigh, attrice di teatro britannica che interpretò Rossella nel kolossal di Fleming. Ma certamente la lettura del romanzo consente di inquadrare al meglio la psicologia della protagonista, la cui spontaneità istintiva si definisce in contrasto con l’altruismo generoso della cugina Melania.
Via col Vento uscì nel 1936. Margaret Mitchell “quando la celebrità diventò un peso – scrive nell’introduzione Mariarosa Mancuso – giurò che non avrebbe mai più scritto una riga”. Del suo unico capolavoro aveva realizzato almeno dieci stesure. Lo dedicò al compagno di vita, John R. Marsh con il quale rimase insieme fino alla morte, avvenuta per un incidente: Margaret Mitchell fu travolta da un ubriaco che guidava contro mano. Era il 1949 e fu lutto nazionale.