Barillari: «Mi hanno espulso dai Cinquestelle. Il motivo? Non mi sono venduto al Pd»
Nuova espulsione eccellente nel M5S. Stavolta la mannaia finale dei probiviri grillini si è abbattuta su Davide Barillari, iperattivo consigliere regionale del Lazio e militante della prima ora. “Arrivata l’espulsione. Mi hanno cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso. Oggi sono dichiarato colpevole di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini. Colpevole di non essermi mai venduto al Partito democratico”, ha scritto su Twitter il consigliere regionale.
Quel sito sulla sanità laziale
L’espulsione era attesa. Barillari a fine marzo aveva messo online un sito sulla sanità laziale in cui si parlava anche di coronavirus. “Confonde i cittadini”, fu l’accusa del movimento, che si riscoprì rigorosissimo in tema di corretta informazione sanitaria (e non solo). Il consigliere fu convocato immediatamente per i provvedimenti disciplinari. “È un pretesto. La vera motivazione – spiegò – è che do fastidio al Pd e non mi sono mai allineato a Zingaretti, svolgendo il mio ruolo di opposizione senza mai abbassare la testa”.
Il consigliere rimasto all’opposizione di Zingaretti
In effetti, Barillari alla Regione Lazio non ha mai smesso di essere una spina nel fianco per la giunta Zingaretti, anche quando ormai Pd e M5S erano diventati alleati a livello nazionale e Virginia Raggi e il governatore avevano a loro volta trovato un’inedita corrispondenza di amorosi sensi. Così, mentre per gli altri “portavoce” le malefatte dem sembravano pressoché cancellate,
chi è zingaretti?