Boss mafiosi scarcerati, l’ira della vedova del caposcorta di Falcone: ci prendete per cretini? (video)

25 Apr 2020 17:43 - di Renato Berio

Il presidente della regione Siciliana, Nello Musumeci, si oppone al rientro in Sicilia dei boss mafiosi e si rivolge al governo. “Esistono ragioni di sicurezza, di ordine pubblico e di buon senso per dire no al rientro di alcuni detenuti pericolosi nei luoghi dove vivevano e dove hanno commesso gravi reati. Ecco perché certe decisioni lasciano sbigottiti. E l’incredulità che provano alcuni magistrati, da sempre in prima linea, è la stessa che sta provando la gente comune. Se proprio si rende necessario assegnare agli arresti domiciliari personaggi mafiosi di spessore, allo scopo di decongestionare le carceri in questo periodo di epidemia, si prendano assolutamente in considerazione soluzioni diverse”. Così Musumeci riferendosi alle scarcerazioni di Bonura, Iannazzo, Sansone e, per ultimo, Zagaria.

Tina Montinaro indignata per le scarcerazioni

Manifesta la sua indignazione Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone. “Perché possono uscire solo i boss, ci prendete per cretini? Vogliamo far capire agli italiani che la lotta alla mafia è finita? Ci sono tante verità che non sono venute fuori e quindi non ci possiamo permettere questi atteggiamenti”.

Chi sono i boss scarcerati

Francesco Bonura, 78 anni, era il colonnello di Bernardo Provenzano. Scarcerato anche Rocco Santo Filippone: 72 anni, imputato nel processo ‘Ndrangheta Stragista, capo del mandamento tirrenico e presunto boss di Melicucco, è attualmente sotto processo assieme a Giuseppe Graviano, ex capo del mandamento palermitano di Brancaccio. Sono entrambi accusati di essere i mandanti degli attentati del ’93-’94, in cui morirono i brigatieri Fava e Garofalo. Vincenzino Iannazzo, 65 anni detto “il moretto”, capo dell’omonima ‘ndrina di Lamezia Terme ha lasciato per primo il carcere perché “per caratteristiche di genere (maschile), per età (65 anni), deficit immunitario da terapia cronica antirigetto per trapianto” è stato particolarmente ritenuto esposto al rischio contagio Covid-19. Pino Sansone, 69 anni, è in attesa di giudizio. I suoi legali hanno chiesto e ottenuto il differimento della pena ai domiciliari per rischio covid. Infine il tribunale di Sassari ha concesso gli arresti domiciliari a Pasquale Zagaria, fratello di don Michele, uno dei capi del clan dei Casalesi. Li sconterà a casa della moglie, a Pontevico, in provincia di Brescia, una delle zone più colpite dall’epidemia.

 

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