Brusaferro: “La curva dei contagi continua a scendere. Vietato abbassare la guardia”

10 Apr 2020 14:14 - di Redazione

Buone notizie dalla crociata contro il coronavirus. Vietato abbassare la guardia. “Il quadro di decrescita della curva epidemica rimane costante. Ed è positivo perché dimostra che le azioni sono efficaci nel rallentare la diffusione dell’epidemia”. A fare il punto dello stato dell’arte è il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

Brusaferro: i contagi calano. In tutta Italia

“Il dato della Lombardia conferma il trend di cui parliamo. Anche il Piemonte è coerente rispetto al trend identificato. Come in Veneto dove c’è un dato coerente, in Emilia Romagna. Lo stesso in regioni del Centro come le Marche dove c’era il focolaio di Pesaro. Identica situazione in Calabria e Basilicata. Ma i segnali positivi che stiamo vedendo in questi giorni – ammonisce Brusaferro – non devono farci abbassare la guardia. Le azioni intraprese sono importanti ma non illudiamoci che la situazione si risolva. Queste misure di distanziamento e igiene personale sono essenziali”.

Vietato abbassare la guardia a Pasqua

Pasqua è un momento familiare, di incontro, di condivisione. Oltre che un momento religioso per tutti i credenti, dove di solito ci aggreghiamo. Purtroppo quest’anno non possiamo farlo. Dovremo unirci nei sentimenti,  negli affetti ma mantenendo il distanziamento sociale”. E’ un’altra raccomandazione del presidente dell’Iss. “I punti essenziali sono che il numero dei contagi non deve superare l’R0 uguale a 1. E questo è l’obbiettivo prioritario, altrimenti la curva riparte. E nessuno di noi vuole questo. Il distanziamento sociale, l’igiene personale il lavaggio delle mani e l’attenzione a come ci muoviamo negli ambienti. La sfida sarà riorganizzare la nostra vita con queste misure”. Le mascherine certamente sono importanti ma da sole non sono sufficienti a proteggere. Devono fare parte di un insieme di misure”.

Poi ha diffuso alcuni dati sulla diffusione dell’epidemia. L’età media dei decessi  si conferma “di circa 80 anni. Sono in maggioranza uomini e con più patologie”. E “le morti avvengono dalle 2 alle 5 settimane dal contagi. Questo significa che c’e’ un trascinamento molto lungo. Questa e’ anche una delle ragioni per cui continuiamo a vedere un numero di decessi importanti”.

Insomma, guai a trasgredire le misure messe in campo fino a oggi.”Con il dato premiante di avere evitato che in alcune regione si ripetesse quanto accaduto in Lombardia. Emilia Romagna, Piemonte e Veneto”. Ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

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