
Coronavirus, il geriatra Incalzi: isolamento pericoloso per la salute e l’umore degli anziani
Non è solo Coronavirus a minacciare gli anziani. L’isolamento sta diventando rischioso per la salute e per l’umore degli anziani. Ne è convinto Raffaele Antonelli Incalzi, direttore del reparto di Geriatria del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
“Con l’isolamento li stiamo proteggendo dal Coronavirus. Ma la perdita di esercizio fisico legata all’essere costretti a stare in casa si sta ripercuotendo sulla loro salute cardiovascolare e metabolica, ma anche sul tono dell’umore, con alterazioni del sonno e aumento di ansia e depressione“, avverte Incalzi.
Incalzi, direttore del reparto di Geriatria del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, invita a non sottovalutare i rischi di questi ‘arresti domiciliari‘ per i nostri anziani.
“Serve un approccio pragmatico. Che tenga conto del fatto che per loro l’attività fisica è come un farmaco”, insiste il geriatra. Che si dichiara apertamente contrario alle ipotesi di recludere gli anziani, per proteggerli dal Coronavirus, fino a dicembre 2020. Come proposto dal governo Conte.
“Non c’è ancora un piano per la fase 2? Ebbene, suggerisco di autorizzare le uscite degli anziani con modalità diverse in base alle zone e al rischio contagio – continua Antonelli Incalzi. – Nelle regioni con un R0 sotto il valore di 0,7 gli anziani devono poter uscire di casa. Per fare attività fisica senza limiti, magari con un familiare, adottando misure di distanziamento sociale e dispositivi di protezione in caso di bisogno”.
”Dove è più alto il rischio contagio, devono comunque poter uscire. Ma entro 1 km da casa. E con mascherine e guanti. Un po’ come prevede il piano francese” sul Coronavirus “che già esiste”, aggiunge il geriatra.
E nel Lazio? Gli anziani “dovrebbero poter uscire con le opportune protezioni. E rispettando il distanziamento”, risponde l’esperto.
“Non possiamo pensare di tenere gli ‘over 70’ chiusi in casa troppo a lungo – ammonisce. – Invece dovremmo organizzarci tenendo presente il rischio ambientale. Ma anche quello personale”.
”L’età in sé non è un fattore di rischio – smitizza Incalzi. – Ma lo è associata alle malattie croniche. E anche queste ultime peggiorano se non vengono monitorate, risentendo naturalmente dell’inattività forzata e dell’isolamento”.
Ecco perché Antonelli Incalzi sottolinea “la necessità di monitorare nella fase 2 in modo stringente i soggetti anziani con malattie croniche”.
”Dopo un’inattività così lunga – avverte il geriatra – ci può essere uno scompenso o un’alterazione dei valori”.
Quanto al metodo, Antonelli Incalzi ha un’idea. “Sarebbe opportuno utilizzare una App che monitora parametri come saturazione dell’ossigeno, frequenza cardiaca e respiratoria. Abbinata a un contapassi che ci dica se i valori sono tali a riposo o in movimento”
”Un’inattività così lunga si farà sentire al momento di tornare in movimento – prevede il geriatra. – E sarebbe bene assicurare anche un contatto diretto regolare con il medico di famiglia”.
Se poi all’inizio dell’emergenza gli anziani erano spaventati dal virus, “ormai sulla paura prevale il voler uscire. Ci si sente incarcerati, mancano gli affetti familiari. E già stiamo vedendo i riflessi di queste lunghe settimane in casa sul fisico e sulla psiche”.
”Anche i pazienti con una demenza lieve sono scompensati. C’è un’inversione del ritmo sonno-veglia. E in molti casi abbiamo dovuto rivedere le terapie farmacologiche”.
”Inoltre con l’isolamento e l’aumento di peso sono peggiorati anche problemi come l’ernia del disco. Insomma, i nostri anziani – conclude il geriatra – stanno pagando a caro prezzo il corso dell’isolamento” per il Coronavirus.
Grazie Prof. Incalzi, come si fa a rimanere a casa piu’ di quanto siamo rimasti. Sono pazzi e ci vogliono fare andare fuori di testa.
Non sempre conta la data di nascita, conta come ci sentiamo.
Ho 73 anni e non gioco piu’ a tennis unicamente per un problema muscolare altrimenti sarei ancora in campo; in compenso gioco a Golf tutti i giorni.
In un campo da golf ci sono 2/4 persone che camminano su un prato verde lungo 300/400 metri traendone grande beneficio. Credo, come molti miei coetanei, di avere ancora un po’ di cervello per sapermi gestire in sicurezza. L’anziano ha tutto l’interesse a stare bene non a cercarsi problemi.
grazie professore !
a 92 anni ed un mese di prigione domiciliare è duro andare avanti.
.speriamo a fine settimana finisca la pagliacciata grazie per avere parlato “a muso duro” comprensibile a tutti .auguri a tutti i VEGLIARDI:siamo ancora interessanti per le votazioni politiche:se le faranno fare!
Il coglione conte le sà queste cose?
Verissimo star chiusi in casa non aiuta gli anziani perché si sentono soli ed è meglio anche per la salute psicofisica che possano uscire a fare due passi senza il terrore di essere fermati e multati