Coronavirus, la rabbia degli svedesi: “Spirale di disinformazione su di noi in Italia”

16 Apr 2020 17:20 - di Redazione

L’ambasciata svedese in Italia accusa i media italiani di aver creato una “spirale di disinformazione” sul modo in cui il paese scandinavo sta affrontando l’emergenza Coronavirus. In un post su facebook, l’ambasciata afferma che una recente intervista del primo ministro Stefan Löfven alla televisione svedese “è stata estrapolata dal suo contesto. E citata in maniera non corretta” dai media italiani: che nella traduzione parlavano di un ‘mea culpa’ di Löfven sulle misure adottate per limitare la diffusione del virus: (“Non abbiamo fatto abbastanza”, è il virgolettato attribuito al primo ministro svedese).

All’inizio la Svezia si era segnalata per un approccio soft alla pandemia. Addirittura  Donald Trump aveva  additato la Svezia come esempio da non seguire. Poi i contagiati sono via via diminuiti e i casi si stanno stabilizzando. Quanto a disinformazione i giornaloni italiani ne stanno dando prova. Anche se l’approccio degli svedesi in verità non aveva dato buoni frutti all’inizio.

“La Svezia -. sembra una giustificazione a posteriori -. condivide gli stessi obiettivi di tutti gli altri paesi: salvare vite e proteggere la salute pubblica. Stiamo affrontando molte sfide comuni anche ad altri paesi: l’entità e la velocità di diffusione del virus e la pressione sul sistema sanitario nazionale. Stiamo usando strumenti simili alla maggior parte degli altri paesi, tiene ora a precisare l’ambasciata”.

In Svezia scuole per l’infanzia aperte

“Lavorare da casa quando è possibile, evitare i mezzi pubblici e i luoghi affollati, limitare i contatti con altre persone e restare in casa: sono solo alcune delle misure di contenimento adottate in Svezia”, sottolinea la rappresentanza diplomatica svedese a Roma.

“Fondamentalmente, le misure adottate dalla Svezia differiscono da quelle di altri paesi solo in alcuni punti”, spiegano, “Per esempio non stiamo chiudendo le scuole per i bambini più piccoli e gli asili nido e non abbiamo alcuna regolamentazione che costringa i cittadini a rimanere nelle loro case. Non esiste una strategia per creare ‘immunità di gregge’ in risposta a Covid-19″.

Anche se in Svezia non è in vigore un lockdown totale, molte attività sono chiuse e la popolazione osserva le raccomandazioni fatte dal governo e dagli esperti. “Come molti altri paesi -conclude l’ambasciata-, anche la Svezia è stata colta di sorpresa nel dover affrontare una pandemia di questa portata. E come gli altri paesi stiamo facendo del nostro meglio per limitarne l’impatto e tornare alla normalità il più presto possibile”.

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