Da Celentano a Travaglio, le donazioni dei vip per il coronavirus sono un flop. Pensano di più al 25 Aprile

10 Apr 2020 17:55 - di Fortunata Cerri
Celentano

Da Celentano a Floris, a Travaglio. Sono già 1400 i vip radical chic che hanno aderito all’appello “Unisciti a tutta Italia per la Festa della Liberazione”. Contemporaneamente è stata lanciata una sottoscrizione benefica per il coronavirus in favore della Croce Rossa e la Caritas Italiana pubblicata su Repubblica. Ma la raccolta fondi non ha ancora ottenuto grandi risultati: solo decine di migliaia di euro. Solo pochi spiccioli che deludono un po’ tutti. Ben lontani dai 10 milioni offerti per primo da Berlusconi che ha aperto la strada ad altri imprenditori. Come si legge sul Giornale il 25 Aprile anche se saremo chiusi in casa, la festa della Liberazione, qualcuno vuole comunque festeggiarla. Ecco che quindi è nato il sito 25aprile2020.it.

Celentano, Travaglio e altri vip

Ben 1400 “protagonisti italiani della cultura, della società civile, dello spettacolo e dello sport” hanno già aderito all’appello, che prevede anche la sottoscrizione per una donazione alla Caritas e alla Croce Rossa Italiana.

Tra i sottoscrittori del manifesto, d’altronde, ci sono nomi del calibro di Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro. C’è il direttore di Repubblica Carlo Verdelli e c’è quello del Corriere della Sera. C’è Marco Travaglio ma ci sono anche Romano Prodi, Gustavo Zagrebelsky, Dacia Maraini e Maurizio Landini. In prima linea i grandi radical chic della televisione e dello spettacolo di sinistra come Fabio Fazio, Giovanni Floris, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Jovanotti e Ligabue, solo per citare alcuni di quelli che hanno detto sì alla convocazione del 25 aprile. Ma sul fronte donazioni, il piatto piange. A oggi, sono stati raccolti poco più di 72.000 euro.

La generosità degli italiani

La raccolta, è ospitata sulla stessa piattaforma nella quale, solo un mese fa, i Ferragnez hanno avviato e portato  la loro iniziativa per la costruizione di una nuova terapia intensiva dedicata al coronavirus per l’ospedale San Raffaele. I Ferragnez hanno donato 100mila euro, che poi sono diventati oltre quattro milioni grazie alla generosità di più di 200mila persone. E non c’è da stupirsi. Come osserva Giovanni Sallusti su Libero: «Davanti al virus, le chiacchiere stanno a zero. Come la generosità radical chic».

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