Deflagra lo scandalo alla Regione Lazio: dietro le mascherine di Zingaretti misteri, bugie e ditte offshore
S’infittisce il giallo sulle mascherine fantasma dalla Regione Lazio di Nicola Zingaretti. Commesse da milioni di euro, accordi non rispettati e una rete di società off shore. Per questo motivo, la Procura di Roma ha incaricato le Fiamme gialle di approfondire la vicenda già al vaglio della Corte dei conti e della stessa Regione Lazio. Lunedì, infatti, il presidente della Commissione Protezione civile, Sergio Pirozzi, avrà in audizione il capo della Protezione civile regionale, Carmelo Tulumello.
La 3M smentisce la giunta Zingaretti
Il quotidiano la Verità ha pubblicato l’elenco completo dei discussi acquisti fatti dalla giunta Zingaretti.
Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha scoperto parecchie stranezze nella vicenda. Tanto per cominciare, ha smascherato Zingaretti. L’8 aprile, la Regione aveva detto che l’affidamento diretto da oltre 35 milioni era stato assegnato ad una ditta “distributore ufficiale” della multinazionale 3M. Notizia smentita dalla stessa 3M Italia.
Gli uomini di Zingaretti e gli imprenditori improvvisati
Chi sono i fornitori di queste mascherine e distributori? Il panorama è variegato. C’è ad esempio Patrizia Colbertaldo, imprenditrice fiorentina con bilancio inattivo, che si è ritrovata con un affidamento da 4 milioni di euro, già candidata con una lista di centrosinistra nel 2008. Avrebbe fiutato il business andando su internet e contando sul fatto di parlare le lingue. “Sono naturopata, un po’ di medicina la mastico”, ha spiegato al quotidiano. La signora ha spiegato al giornale che l’affidamento è saltato da un giorno all’altro, in modo altrettanto singolare. A beneficio di un’azienda di Arezzo.
Le mascherine? Le vende un editore croato di riviste di gossip
Un’altra società, invece, alla quale la Regione Lazio ha chiesto due milioni di mascherine al prezzo di 4,6 milioni, è registrata alle isole Cayman, paradiso fiscale. Degna di nota anche la società con sede a Milano, di proprietà di un editore croato, specializzato in riviste di gossip. Che cosa c’entra con i dispositivi di protezione sanitari è uno dei tanti misteri di questa vicenda. Ci penserà la Guardia di finanza a chiarirli.
SEMBRA LA FOTOCOPIA DI QUANTO AVVENUTO CON L’ULTIMO TEREMOTO
IN ABRUZZO,NELLA DISGRAZIA C’E’ SEMPRE QUALCUNO O PIU’ DI QUALCUNO AD APPROFITTARE.
COSI SUCCEDE CON IL CORONOVIRUS.
2.000.000 DI MASCHERINE A 3/STRATI ,COSTO DALLA CINA OGGI 0,10
PREZZO 4.600.000 DI EURO…..FATE VOI UN POCO IL COSTO.
POVERI NOI ?
Il fattoquotidiano.it emergono fatture evase dall’agenzia regionale per circa 26 milioni di euro, la gran parte sotto forma di acconto per materiale che non è mai arrivato (circa 20 milioni di euro). Briciole, almeno per ora.
La magistratura dovrà approfondire seriamente la faccenda e non “toccata e fuga” quando si tratta di un esponente si sinistra. Non dimentichiamo lo smagliante e profondo sorriso di Zingaretti che all’indomani della pandemia disse: ” E’ solo un influenza, nient’altro che un influenza….”. Meditate, meditate!
Bruno Bucciarelli
Ma come si permettono di usare ed abusare dei soldi degli italiani? Fanno quello che vogliono senza pudore. E’ mai possibile che nessuno interviene? Corte dei Conti, Magistratura, dove siete? Subito al voto, anche se poco cambierà. Azzerare questa politica fatta solo di interessi personali.Ma, se non altro, potremo mea culpa; invece gli attuali “rappresentanti (?)” nessuno li ha chiamati e incaricati di agire in nostro nome.
La guardia di finanza al massimo potra’ sequestrare documenti ed incriminare qualcunno, ma saranno certamente i “compagni giudici” ad ASSOLVERE IL “COMPAGNO ZINGA” CHE “HA SBAGLIATO”. PUAH!