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Emilia, gli albergatori sono pronti a riaprire: “I clienti ci chiamano”. Ma il governo è pronto?

Emilia, gli albergatori sono pronti a riaprire: “I clienti ci chiamano”. Ma il governo è pronto?

Cronaca - di Redazione - 17 Aprile 2020 - AGGIORNATO 18 Aprile 2020 alle 10:02

L’economia deve ripartire. Il motore Italia va riacceso. Ne sanno qualcosa di albergatori. E tutti gli operatori turistici. “La speranza di poter ripartire e tornare a lavorare è grande. Ora gli alberghi sono tutti chiusi. Siamo in periodo di guerra. Ma si deve lavorare anche in guerra”. Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia-Romagna,  non nasconde la criticità del settore. Fermo ormai da due mesi.

Emilia Romagna,  albergatori pronti a riaprire

“Noi siamo pronti a riaprire. I nostri clienti più fedeli ci chiamano. Vogliono sapere quando possono tornare. Oggi sono arrivate richieste anche dalla Germania. Ci vogliono, però, regole chiare da parte dello Stato”. La speranza è che la stagione estiva possa arrestare le perdite registrate finora. “Se la situazione si risolve, le perdite si attesterebbero al 65%. Se, invece, non riapriamo saranno più alte. Siamo disponibili alla ripartenza ma con delle garanzie. Non possiamo diventare degli ospedali”, dice Giorgetti. “E vogliamo essere sollevati da qualsiasi responsabilità. Ovviamente si potrà riaprire solo prendendo tutte le precauzioni contro il virus. Siamo convinti che parecchi clienti vogliano tornare”. Ma anche qui la burocrazia è infernale. “Il problema è che non c’è un quadro chiaro sulle modalità. Ogni ente locale ha il suo protocollo. E sono troppi, c’è molta confusione”.

In Calabria regna il pessimismo: il governo non c’è

Il segretario della Federalberghi Calabria è più pessimista. “Non abbiamo linee-guida sulle norme che dovremo rispettare. Nel momento in cui riapriremo. Non abbiamo un centesimo di liquidità. Le prenotazioni sono zero. E 5mila lavoratori stagionali resteranno a casa. La situazione è drammatica”.  Francesco Perino non se la sente di fare previsioni. “Nessuno sa quando finirà la pandemia. O se davvero la ripartenza graduale sarà dopo il 4 maggio”. Non solo. “Stiamo ancora aspettando delle linee-guida da seguire. Per ora è tutto vago, non c’è nulla di ufficiale. Sia il ministro Franceschini che la sottosegretaria al Turismo hanno lanciato delle ipotesi sul turismo ‘di prossimità’ per quest’estate. Ma ancora non c’è nulla di certo. Nero su bianco non c’è nulla, zero, nessuno ci ha comunicato nulla. Pensi che le strutture non hanno ancora iniziato a fare manutenzione. Si ipotizza, nel nostro ambiente e ufficiosamente, che la stagione potrebbe aprirsi a fine giugno, inizio luglio. Ma sempre con aperture ridotte, perché avremo il problema dei buffet, delle stanze, di come gestire le presenze in spiaggia, della impossibilità di far svolgere eventi”. Quanto agli aiuti economici annunciati dal governo per il comparto turistico, il segretario generale di Federalberghi Calabria non usa mezzi termini. “Solo propaganda, con un decreto liquidità senza liquidità e con le banche non ancora pronte”.

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di Redazione - 17 Aprile 2020