Eurobond, l’Olanda non molla. Ma tra gli italiani l’europeismo è ormai un sentimento lontano
L’europeismo degli italiani vacilla di ora in ora. L’Olanda, intanto, non molla l’osso. Il Parlamento, infatti, ha approvato due risoluzioni per esortare il governo a non accettare gli Eurobond. E a tenere il punto sulla condizionalità per l’utilizzo del Mes. Sullo sfondo le interminabili discussioni dell’Eurogruppo sulle obbligazioni europee contro la pandemia. Le mozioni, presentate dal partito anti-Ue Forum per la democrazia (FvD) e da una formazione trasversale di deputati, non sono vincolanti. Ma danno fotografano bene la direzione intrapresa da alcuni governi. In chiave antieuropeista.
Gli italiani dicono addio all’europeismo
La teleconferenza dei ministri finanziari dovrà indicare ai leader politici quali aiuti mettere in campo per fronteggiare il coronavirus. Berlino e Parigi si sono ricompattati per contrastare il blocco dell’Olanda, contrario a Eurobond e Mes senza condizioni. Palazzo Chigi fa quel che può. Poco finora. “Abbiamo bisogno degli Eurobond per non far perdere competitività a tutta l’Europa”, ha detto Conte di fronte alla stampa europea. E ha proseguito con il solito ritornello della fedeltà all’Europa…
Ma gli italiani non lo seguono. Sempre più tra i cittadini serpeggia uno spirito critico contro Bruxelles. Lo rileva un sondaggio dell‘Istituto Ixè. Che evidenza un ” preoccupante calo fra gli italiani dello spirito europeista”. Come conseguenza della mancanza di solidarietà dimostrata dalle istituzioni comunitarie. I numeri parlano chiaro. Oggi solo poco più di un terzo (36%) degli italiani ha fiducia nell’Unione europea. Un calo di quasi 10 punti rispetto a due anni fa. Anche la moneta europea perde colpi. Negli ultimi due anni la quota di italiani favorevoli all’abbandono dell’euro è sempre stata nettamente sovrastata dai favorevoli. Oggi lo scarto tra i due “partiti” dal 40 per cento si è ridotto al 20.
Non facciamo confusione con anche la più aspra critica a questa UE con l’aspirazione ad una Europa corrispondente ai migliori ideali di solidarietà e sussidiarietà.
Mi dispiace dirlo con rammarico ma non è questa l’ Europa che avevano previsto i capi fondatori.
Purtroppo all’interno della stessa esistono i cosiddetti falchi che, approfittando della situazione, pensano ai loro affari mettendo in campo misure che comportano la penalizzazione di altri paesi.
A questo punto mi chiedo: quali vantaggi ha l’Italia a restare in questa situazione quando la situazione che si sta creando porta il nostro paese ad essere succube di altri paesi europei con il rischio di affondare per effetto delle decisioni prese in merito al contrasto della situazione contingente provocata dalla pandemia coronavirus?
Mi dispiace ma non mi va di fare la fine della Grecia considerando che l’Italia è stato uno degli stati fondatori.
Purtroppo le condizioni erano diverse: oggi si vogliono mettere in atto soluzioni che il paese non può sostenere per cui l’eventuale adesione alle ultime proposte, sarebbero un cappio per l’economia italiana.