FdI contro Mentana: “I presunti esperti di fake news sono di parte, si rischia la censura”

6 Apr 2020 11:06 - di Antonio Marras

Una task force contro le bufale sul coronavirus o una “bufala” di task force contro le verità scomode? Se l’era chiesto ieri Giorgia Meloni, commentando la nascita dell’organismo di governo chiamato a vigilare sulle fake news relative alla pandemia. Neanche un medico, che strano. Solo giornalisti e docenti, più o meno di centrosinistra o filo-grillini.

Il primo a scendere in campo in difesa della task force ieri è stato Enrico Mentana, che ha “benedetto” il suo smaschera-bufale di Open, David Puente, invitandolo a non curarsi di chi critica l’organismo, sul fronte politico.

Mentana contro i “molestatori” politici

Al famoso giornalista, che aveva parlato di “molestatori politici”, ha replicato il componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Federico Mollicone, esponente di Fratelli d’Italia.

“Al direttore Mentana diciamo che vanno sicuramente messi in campo strumenti per il contrasto alla disinformazione in rete, così da evitare sopratutto ricadute sulla salute umana e l’economia nazionale. Non vorremmo, però, che la task force sulle fake news proposta dal sottosegretario Martella. Così come le regole delle piattaforme online per reprimere la diffusione di notizie false sul coronavirus, divengano uno strumento di censura politica. La composizione degli esperti, abbiamo notato, oltre a non essere legittimata da nessuno, ha un baricentro politicamente orientato”.

Una task force politica o imparziale?

Un organismo “politico”, dunque, che rischia di diventare un manganello a disposizione del governo contro le “verità scomode”. Possibile?
“Il parlamento, prima della chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, era intento a legiferare sulla costituzione di una commissione d’inchiesta sulla disinformazione online – prosegue Mollicone – . Fratelli d’Italia propone, con una propria proposta di legge di cui sono primo firmatario, l’adeguamento delle normative delle piattaforme digitali alle norme costituzionali in materia di libertà d’espressione e di libertà di stampa. Al fine di evitare forme patologiche di censura preventiva, come avvenuto in alcuni casi anche con account giornalistici. Le democrazie hanno bisogno di garantire il pluralismo dell’informazione e la libertà d’espressione, che oggi trovano cittadinanza solo sui social e sul web”.

Il servizio di “Leonardo”

“Infine – conclude Mollicone – vorremmo far notare al direttore che il servizio del 16 novembre 2015 di TgR Leonardo è tratto da una pubblicazione scientifica autorevole. Che i colleghi Rai forniscono un lavoro puntuale di informazione quanto il suo e che la sperimentazione su animali dei coronavirus è stata, comunque, confermata. Nessuno ne collega lo sviluppo in maniera diretta al Covid-19, come ho riportato anche in un’interrogazione da me presentata. È un dato di fatto che, già dal 2015, fossero in corso studi e analisi dei coronavirus sugli animali”.

“Sono sicuro che subirò un attacco dal suo quotidiano. Nella mia azione parlamentare, però, continuerò a sostenere il comparto dell’editoria. Compresa quella online come il suo giornale che merita il massimo rispetto e la massima tutela, proprio in nome del pluralismo e della buona informazione”. Così Mollicone, capogruppo in commissione Cultura, responsabile Cultura e Innovazione del partito, e primo firmatario dell’unica proposta di legge presentata dall’opposizione sulla commissione d’inchiesta sulle fake news, conclude la sua nota in risposta al post di Enrico Mentana.

Gli scivoloni di Mentana

Enrico Mentana, negli ultimi tempi, sul fronte coronavirus, era già incorso in qualche significativo scivolone, come quello che aqualche giorni fa ha scatenato l’ira dei napoletani, quando aveva ricordato, sui social, che a Napoli “c’è anche un’eccellenza, il Cotugno”. Meno male, va, non solo camorra, pizza e mandolini. Quella non era una fake news, ma certamente quell’anche di troppo l’ha reso indigesta a tante persone, che poi si sono anche beccate la velenosissima replica di Mentana. “Siete ridicoli“. Per nulla permaloso, come sempre, il direttore.

In precedenza, a fine gennaio, a proposito di fake news, Mentana aveva manifestato incredulità per le ansie da coronavirus“. La task force delle bufale l’avrebbe bacchettato?

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