Figuraccia di un deputato renziano: inventa una bufala per screditare Meloni e Salvini (video)
Figuraccia di tale Luigi Marattin, che pochi avranno mai sentito nominare, in un’intervista Radio Cusano Campus. Una figuraccia, un lapsus, possono capitare a tutti, se non che questo Marattin è un deputato e anche un economista. Ma soprattutto non si può permettere una figuraccia come quella che ha fatto mentre sta attaccando Matteo Salvini e Giorgia Meloni, accusandoli di bufale. Evidentemente il mantra dei post comunisti è sempre lo stesso: attacca (e se puoi diffama e scredita) chi non la pensa come te. E’ il vecchio metodo marxista che ben conosciamo, quello di Lenin però, perché quello di Stalin era più efficace e rapido.
Figuraccia di tale Marattin di IV: non conosce l’articolo 136?
Vediamo come sono andati i fatti. Nella video intervista Marattin stava parlando del Mes, ossia lo strumento con cui la Ue vorrebbe adottare per strangolare l’Italia dopo aver strangolato la Grecia. Ovvio, perché Matteo Renzi è stato invitato l’anno scorso dal gruppo Bilderberg insieme con Lilli Gruber e al vice direttore del Fatto Quotidiano a Montreux in Svizzera. Cosa si siano detti non si sa, perché come è noto le riunioni sono a porte chiuse e non ci sono verbali di alcun tipo.
“I commi del Mes sono due, non tre…”. Ma sono tre
Però è chiaro quello che ha detto Marattin nell’intervista, difendendo il Mes: “Vedo che tanti stanno dicendo che nel trattato (Mse) c’è scritto rigorose condizionalità, vorrei approfittare per dire che questa è una bufala messa in giro”. L’esponente di Italia Viva non dice da chi, ma è evidente che si riferisce al solito Salvini o alla solita Meloni. E prosegue: “Quando si dice che si cita l’articolo 3 dell’articolo 136 del Trattato, se andate a vedere l’aerticolo 136 ha solo due commi…”. No, caro Marattin, ce ne ha tre, come fanno notare anche gli intervistatori. E nel comma 3, guarda caso, che esiste, c’è proprio scritto “rigorosa condizionalità”…
E gli spiegano anche, cosa che lui non sapeva, che l’articolo 136 è stato recentemente modificato, inserendo proprio quel terzo comma di cui Marattin ignora l’esistenza. Il parlamentare di IV cinchischia qualche cvosa e poi passa a parlare di altre presunte bufale. Certo, se sono tutte come quella falsa d alui citata, stiamo freschi. Marattin e la sinistra la devono smettere di inventare loro bufale per diffamare gli avversari politici e favorire la Ue nel suo tentativo di farci fare la fine della Grecia.
Continueròa dirlo fino alla morte: queste sono zecche e come zecche non possono comportarsi in altro modo. Hanno cambiato etichette (PDS, DS, PD, IV, LeU etc.) ma nel DNA hanno Stalin, Lenin e tutto il Circo equestre comunista. L’unica cosa che mantegono inalterata è la lobotomizzazione e la terza narice.
Ma dico come fa un parlamentare ha emettere dei giudizi senza essersi documentato con precisione circa l’argomento in questione.
È assurdo emettere opinioni in merito ad argomenti di cui non si conosce il contenuto.
Sarebbe opportuno che, prima di emettere sentenze, il signore in questione si documentasse con certezza prima di emettere pareri.
Quello che è grave, è il fatto che un comportamento del genere viene rappresentato da un parlamentare.
Ma che ci sta a fare?